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Forteto, lo Stato si dimentica la conciliazione con le vittime

FIRENZE

Lo Stato italiano e il Comune di Vicchio sono chiamati dal tribunale civile competente, quello di Genova, a rispondere dell’operato dei magistrati del tribunale dei minori di Firenze e degli assistenti sociali che non si accorsero di ciò che accadeva, come affermano le sentenze, ai bambini che erano stati affidati alla comunità del Forteto.

Nelle scorse udienze, il tribunale aveva invitato i convenuti a proporre una proposta transattiva alle parti (in questo procedimento due fratelli che hanno passato la loro infanzia al Forteto, ma non è l’unico incardinato a Genova) ma nell’ultimo appuntamento in calendario, lo scorso lunedì, l’avvocato che rappresenta la presidenza del Consiglio ha rappresentato al giudice di aver informato il suo “cliente“, ma di non aver ricevuto alcuna risposta in merito.

Invito alla conciliazione fallito anche per quanto riguarda il Comune di Vicchio, la cui offerta non è stata recepita.

Il giudice, Emanuela Giordano, si è riservato, ma a

questo punto, il tribunale potrebbe disporre una perizia con l’obiettivo di accertare il danno subito dagli ex ospiti della comunità degli abusi.

Ci sono poi altre vittime rimaste senza giustizia per i quali è stato avviata una causa alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. Ricorso che non è stato giudicato inammissibile e quindi, anche se con tempi non certo rapidissimi, potrebbe portare ristoro a chi non ne ha mai avuto.

Nel frattempo, è di qualche mese fa la notizia della scarcerazione di Rodolfo Fiesoli. L’ultrasettentenne ha passato poco più di trent’anni nel carcere di Padova. Gliene restavano una decina, ma il tribunale di sorveglianza di Venezia ha stabilito che li passerà non in cella.

ste.bro.