Focolai in due Rsa: 46 anziani positivi. L’Asl manda gli infermieri in aiuto

All’Istituto San Giuseppe di Sesto Fiorentino 8 ospiti contagiati, alla Rosa Libri di Greve sono 38. Il personale ammalato sostituito da professionisti dell’azienda sanitaria. Pronto un protocollo integrativo

Torna l’allarme virus: in aumento i casi all’interno delle residenze sanitarie assistite

Torna l’allarme virus: in aumento i casi all’interno delle residenze sanitarie assistite

Firenze, 9 ottobre 2020 - Scatta l’allerta nelle case di riposo, il luogo più sensibile ai rischi cui espone il virus. Sono due le Rsa dove il contagio ha ripreso a diffondersi: l’Istituto San Giuseppe di Sesto Fiorentino con 8 casi positivi fra gli ospiti su circa 50 e, al momento, 2 operatori (con verifiche in corso perché alcuni sono a casa con sintomi) e la Rsa Rosa Libri di Greve in Chianti dove solamente 6 anziani dei 44 ospiti ancora resistono, con tampone negativo: sono stati spostati al terzo piano della struttura, isolati dai 38 positivi al virus: ieri i nuovi casi segnalati sono stati 21, solamente due hanno avuto necessità di ricovero, tra loro un nonno di 105 anni.

Con un contagio che si sta estendendo anche fra gli operatori, una decina in tutto (due nuovi casi emersi ieri), la casa di riposo è stata affiancata dall’Asl nella gestione di questa delicata fase (con il contributo di personale, in particolare infermieristico, e di tutte le necessità che emergono) secondo quanto previsto dalla nuova ordinanza, la prima firmata dal governatore toscano Eugenio Giani, appena proclamato: per la Toscana si tratta della numero 89, in ordine cronologico, dall’inizio dell’epidemia. L’ordinanza, rivolta alla salvaguardia della salute di ospiti e operatori delle residenze sanitarie assistenziali per anziani e disabili, valida fino a fine dello stato di emergenza, ricalca in tutto e per tutto quella scaduta il 7 luglio scorso (la 27 del 7 aprile) e prevede la presa in carico degli ospiti positivi al Covid nelle Rsa da parte del servizio sanitario pubblico, l’eventuale subentro o l’affiancamento delle Asl nella gestione dell’emergenza della dirigenza delle strutture assistenziali, la separazione degli ambienti per accogliere gli ospiti positivi, isolandoli dai negativi, il supporto delle squadre specialistiche Girot che si occupano della salute dei pazienti, ma offrono anche un contributo al management. Ma per le case di riposo la Regione sta lavorando a una delibera che prevede un protocollo integrativo, valido per le 322 strutture toscane (con 13-14mila ospiti), pubbliche e private, da adottare in accordo anche ai gestori privati.

Nel protocollo sarà previsto che vengano svolti con periodicità costante – e autonomamente – tamponi rapidi e test sierologici (con cadenza almeno mensile), inoltre saranno resi espliciti i meccanismi validi per la quarantena, ossia, i positivi dovranno uscire dalle strutture: i pazienti con sintomi significativi saranno ricoverati in ospedale, quelli con pochi sintomi andranno nelle strutture per le cure intermedie oppure in apposite Rsa dedicate al Covid. Il protocollo individuerà un sistema rapido di sostituzione del personale assente per non mandare in crisi l’assistenza, saranno fornite tutte le regole per l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza personale, per l’accesso dei familiari alle strutture. Sarà chiarito utlteriormente il ruolo delle squadre specialistiche dei Girot e sarà previsto un diario clinico informatizzato che consenta di intervenire rapidamente ai primi segnali di sbandamento.

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