
Il maestro aveva lasciato il Maggio a fine 2024 annunciando di tornare nella sua città d’origine. Il sindaco Sala si era esposto: "Ortombina in ticket" ma al Cda hanno votato Myung-Whun Chung.
È stato per anni l’orgoglio musicale della nostra città, un’eccellenza indiscussa e rinomata in tutto il mondo. Il maestro Daniele Gatti è stato nominato direttore principale del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino nel 2021 dall’allora sovrintendente Alexander Pereira assumendo il ruolo dal 2022 al 2024. Nei mesi scorsi aveva salutato Firenze e i fiorentini dal podio del nuovo allestimento di Madama Butterfly firmato da Lorenzo Mariani. Il maestro, milanese di nascita, era pronto per coronare il sogno, ovvero direttore musicale del Teatro alla Scala. Così come avevano annunciato ad aprile del 2024 il sindaco Beppe Sala e l’allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in occasione dell’arrivo di Fortunato Ortombina come nuovo sovrintendente. "Chailly farà la prima del 2024, la prima del 2025, mentre la prima del 2026 la dirigerà il nuovo direttore. Il consiglio dà un’indicazione sul maestro Daniele Gatti come suo successore, d’accordo con Ortombina. Sarà lui a portare al consiglio il nome del maestro Gatti come nuovo direttore, ma sul nome c’è accordo tra il consiglio e Ortombina" le parole di Sala. Ieri però, come un fulmine a ciel sereno (seppure preceduto dai rumors che si erano già diffusi il 29 aprile), l’annuncio del maestro sudcoreano Myung-Whun Chung, 72 anni, come nuovo direttore musicale della Scala, così come voluto dal Cda. E Gatti – 63 anni – resta con il cerino in mano. Per la terza volta. Perché la storia d’amore tra il maestro e il tempio milanese è di quelle complicate: nel 2007 il Don Carlo e nel 2013 La traviata aprono la stagione ma non convincono. E, così – già allora, per due volte – , l’incarico di Gatti non va in porto. Adesso le malelingue parlano di un rapporto "difficile" con Ortombina (anche se i due non hanno mai lavorato insieme). Vero è che il maestro è attualmente direttore principale della Staatskapelle di Dresda, una delle orchestre più antiche e più prestigiose del mondo, ma il podio della Scala – da buon milanese era l’obiettivo della vita.
A Firenze l’amore e la stima nei confronti di Gatti sono sconfinati – dal punto di vista professionale e umano – ma il contratto al Maggio è ormai scaduto e il sovrintendente Carlo Fuortes sta già vagliando vari curricula, dandosi tempo fino a novembre-dicembre per l’annuncio ufficiale. Il ritorno di Gatti come direttore principale è pressoché impossibile ma sicuramente i fiorentini lo rivedranno presto sul podio dell’ex Comunale perché Gatti sarà ospite nella prossima stagione, come ha fatto anche domenica scorsa quando è salito sul podio alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio per un appuntamento sinfonico – con in programma le musiche di Igor Stravinskij e Sergej Prokof’ev – applaudito con commozione dal pubblico presente in sala.
Per quanto riguarda i papabili per il ruolo di direttore principale del Teatro del Maggio, in cima alla lista c’è il britannico Alexander Soddy, 42 anni, uno dei dei direttori d’orchestra più richiesti della sua generazione, regolarmente ingaggiato dalle migliori orchestre e teatri d’opera di tutto il mondo. A Firenze ha già strappato applausi con la Salome di Richard Strauss che ha inaugurato pochi giorni fa l’87° Festival. E Soddy tornerà il prossimo autunno (12-19 ottobre) con Macbeth: se andrà bene il ruolo sarà suo.
Barbara Berti