Firenze arancione da domenica, scoppia la polemica tra i negozianti

Nessuna deroga da Roma. "Così ci fate perdere un'altra giornata di lavoro"

Toscana verso l'arancione

Toscana verso l'arancione

Firenze, 4 dicembre 2020 - I più arrabbiati sono ancora una volta i commercianti che per cercare di vendere qualche camicia o un paio di scarpe per Natale dovranno aspettare domenica. Vano quindi l’ultimo tentativo del presidente della Regione Eugenio Giani per far firmare al ministro Roberto Speranza l’ordinanza per passare da zona rossa ad arancione con 24 ore di anticipo.

I commercianti dovranno aspettare domenica per cercare di rimettere in piedi gli affari. Nessuna deroga, insomma. Da domani tutti i fiorentini potranno muoversi liberamente – con le dovute cautele – all’interno del comune senza autocertificazione (che diventa obbligatoria per spostarsi negli altri comuni visto che resterà vietato uscire se non per ragioni di lavoro, istruzione, salute o necessità). Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5. Riaprono i negozi: tutti, senza limitazioni, rispettando il distanziamento e garantendo scaglionamento e sanificazioni. Confermato stop il sabato e la domenica, all’attività dei negozi dei centri commerciali (a eccezione di farmacie e parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di alimentari, tabacchi e edicole). Per bar e ristoranti non cambia nulla: consentito solo l’asporto e la consegna a domicilio. No alle consumazioni sul posto. Restano chiusi palestre, piscine, centri benessere e centri termali, se non per terapie sanitarie. Vietato lo sport di contatto, ma via libera per gli individuali.

“Ennesima doccia gelata per il mondo del commercio – spiega Claudio Bianchi, presidente Confesercenti Firenze - e dell'ambulantato che pensava di riaprire almeno nella giornata di sabato. Il giochino semaforico si sta rivelando distruttivo per l'economia della Toscana: due giorni per finire in zona rossa, tre settimane per uscirne. Drammatica poi la situazione di ristoranti e pubblici esercizi che dovranno aspettare che si torni al giallo per ricominciare a lavorare al pubblico. Purtroppo si va avanti con logiche punitive e discriminatorie".

 

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