Finanza nell’antica Roma Arriva la mostra agli Uffizi

‘Pecunia non olet’ è una testimonianza delle evoluzioni economiche passate "Prima rassegna ad affrontare un tema di storia sociale dell’antichità classica".

Agli Uffizi arriva la mostra sulla finanza nell’antica Roma, un tema non troppo affrontato ma che in realtà permette di capire le evoluzioni economiche della società romana primitiva, caratterizzata da un’economia pre-monetaria, a quella della Roma repubblicana e quindi imperiale. L’esposizione è curata da Novella Lapini e si trova al piano terra del museo, quindi all’inizio del percorso dei capolavori che si trovano all’interno degli Uffizi: una scelta voluta dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt.

È divisa in cinque sezioni e sarà visitabile da oggi al 17 settembre: all’interno 50 opere, provenienti anche da musei italiani ed europei oltre che da collezioni private. Il titolo è ‘Pecunia non olet. I banchieri di Roma antica’. ‘Pecunia non olet’ narra anche la storia di alcuni degli operatori del mondo bancario romano come Daphnus, che nella scena scolpita sulla sua ara si mostra in abito da lavoro, mentre dirige un’asta nel sontuoso mercato costruito da Nerone, o Caecilius Iucundus, che mostra la sua casa pompeiana e il suo archivio privato.

L’ultima sezione del percorso è dedicata alle trasformazioni della società romana a partire dalla metà del II secolo d.C., quando con la contrazione degli scambi anche i mestieri bancari perdono di specializzazione e gradatamente scompaiono.

Come sottolineato da Schmidt la mostra "è la prima ad affrontare un tema importantissimo di storia sociale dell’antichità classica come l’economia della Roma antica e le figure che nascevano intorno ad essa, professionalità che perdurano ancora oggi". Il professore ordinario di Storia romana all’Università di Firenze Giovanni Alberto Cecconi ha detto che l’esposizione "aiuta a capire da angolazioni" diverse "la complessità dell’economia imperiale romana".

Niccolò Gramigni