Filmò Renzi in lockdown "Chiedo scusa e pago"

Braccio di ferro al processo per diffamazione: il vicino che fece il video propone una donazione alla Fondazione Bacciotti. Ma l’ex senatore rifiuta

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di Stefano Brogioni

FIRENZE

Una lettera di scuse e cinquemila euro. Potrebbe concludersi così, la querelle finita in tribunale tra Matteo Renzi e il suo vicino di casa il quale, in pieno lockdown, filmò la famiglia dell’ex premier (lui, la moglie Agnese, i tre figli) nel giardino della villa di via Tacca, diffondendo il video della partita di pallavolo, con commenti che si son rivelati errati e diffamatori: non erano "i suoi figli che giocano con gli amici", non c’era "la scorta" a far da taxi, non c’era nessuna violazione delle regole anticontagio.

Il senatore di Italia Viva ha sporto querela e ieri mattina, davanti al giudice Attinà, è stato chiamato il dottor Mario D.A., accusato di diffamazione.

Il codice prevede che il danno possa essere "riparato" per evitare un vero e proprio processo, e questo sembra uno di quei casi.

Ma c’è un ma. Perché ieri mattina, il biglietto è stato accettato "per cortesia", dal legale di Renzi, l’avvocato Federico Bagattini, ma non è stato invece accolto l’assegno.

Il circolare di Intesa San Paolo, con l’importo di cinquemila euro, intestato alla Fondazione Tommasino Bacciotti, portato in aula dall’avvocato Mario Taddeucci Sassolini a nome del suo cliente (né Renzi né il vicino erano presenti in aula), è stato rifiutato da Renzi.

Su questo punto, si è innescato un vivace contraddittorio tra i due legali. "Abbiamo operato partendo dal presupposto che Renzi non volesse trattenere per sé la somma oggetto del risarcimento: chiedo che la persona offesa ci dica a chi devolvere la somma in questione, sempre che non si contesti la congruità dell’importo", ha detto Taddeucci Sassolini. "Rimango perplesso - ha replicato Bagattini - il risarcimento del danno va fatto al danneggiato. Il senatore Renzi ha quasi sempre devoluto in beneficienza ma non c’è nessun tipo di obbligo". Il giudice ha assecondato Renzi.

Appuntamento alla prossima udienza, in programma il 14 ottobre. Quel giorno l’avvocato del vicino di casa imputato, tornerà con un assegno, non più intestato alla Fondazione Bacciotti (proprio ieri ricorrevano 22 anni della morte del piccolo Tommasino), ma con beneficiario direttamente all’ex sindaco.

E la cifra?

Il pubblico ministero l’ha ritenuto congrua per l’estinzione del reato, il legale di Renzi avrà facoltà anche di non accettarla ma su questo punto ieri non si è espresso. In caso di nuovo rifiuto, sarà comunque il giudice a stabilire il ’costo’ di quel video-topica che in un pomeriggio divenne virale.

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