
Filiera del lusso, è super-pelletteria. Un vero distillato di "Made in Italy"
di Lisa Ciardi
FIRENZE
Nonostante la fase difficile, il settore della pelletteria resta trainante per l’economia italiana e mantiene in Toscana in suo cuore pulsante. Lo certificano i dati presentati ieri a Firenze alla quarta edizione de "Gli Stati Generali della Pelletteria Italiana" organizzata da Assopellettieri, associazione delle imprese del settore aderente a Confindustria e a Confindustria Moda.
Secondo i dati del Centro Studi di Confindustria Moda relativi ai prodotti di pelletteria e concia (voce Ateco CB151), la Toscana pesa per il 38% sul fatturato estero nazionale ed esporta beni per 2,73 miliardi di euro. Tra gennaio e giugno però, c’è stato un -2,6% rispetto alla prima metà dello scorso anno. Un dato condizionato dalla flessione dei flussi verso la Svizzera (-38,8% e 681 milioni di euro), tradizionale hub logistico delle griffe. La merce, in parole semplici, fa tappa in altri hub italiani prima di partire per l’estero.
Bene i flussi toscani verso Francia (+31,4%; 596 milioni di euro), Cina, Usa e Giappone. I primi cinque paesi clienti generano quasi il 70% del fatturato estero della Toscana. Firenze (-2,5%) è in vetta alla classifica nazionale per provincia (copre da sola oltre il 30% dell’export nazionale); ma tra le prime dieci figurano anche Pisa e Arezzo. "Il settore è un pilastro del Made in Italy – ha detto nel suo messaggio il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso -. Oltre a un fatturato pari a più di 30 miliardi, ha registrato esportazioni da record tra 2021 e ’22 segnando una crescita del 15%. A trainare la performance è il posizionamento delle filiere Made in Italy, specie nella fascia alta, per la quale siamo il primo produttore europeo".
"La pelletteria si conferma essere uno dei comparti di maggior importanza del business della moda. Proprio il Fashion, insieme al Food e al Forniture è uno dei settori fondamentali del Made in Italy – osserva Matteo Zoppas, presidente di Ice –, capace di esportare nel 2022 per 80 miliardi di euro. Di questi, sono 10 i miliardi generati proprio dalla pelletteria, con una crescita del 6% anche nei primi sei mesi del 2023, con esportazioni per 5,6 miliardi di euro".
"L’obiettivo degli Stati Generali – ha commentato Claudia Sequi, presidente di Assopellettieri – è accendere i riflettori sulle sfide del settore, a partire dalla formazione, visto che nei prossimi cinque anni saranno necessari 15-20mila addetti fra nuovi ingressi e sostituzioni dei pensionamenti". All’evento, che ha registrato la partecipazione delle istituzioni regionali e cittadine e di tanti protagonisti del settore, a partire dal ceo di D&G Alfonso Dolce, è stato anche presentato lo studio in collaborazione con The European House – Ambrosetti: secondo i dati la pelletteria pesa per l’8% sul settore moda e per il 20% sul segmento lusso. Premiate infine alcune aziende: il Premio Best ebitda margin 2023 patrocinato da Intesa Sanpaolo è stato assegnato a Tripel Due Srl di Firenze; mentre DiMar Group Spa di Valentano (Vt) si è aggiudicata il Premio Top employer 2023 di Gi Group.
Il Premio Artigiano dell’Anno 2023 promosso da Starhotels è andato a Boldrini Selleria Srl di Pistoia e, infine, Pelletterie Bianchi & NardI Spa di Scandicci si è aggiudicata il Premio per l’Eccellenza Aziendale nella gestione integrata del procurement, riconoscimento sponsorizzato da Expense Reduction Analysts (ERA).