Fiesta, il cuore ci vede benissimo: "Io, il buio e un cane-guida per la vita"

Silvia, non vedente, racconta il rapporto con la sua labrador: "Così illumina le mie giornate.. Basta pronunciare il nome di un negozio e mi ci porta: ecco come nasce un’amicizia speciale" .

Fiesta, dolcissima labrador di 10 anni, è contenta, perché torna a godersi il parco con la sua padrona dopo giorni di pioggia. Scodinzola, ma non perde un secondo d’occhio Silvia, la guarda in adorazione. Già da lontano capisci che c’è un legame davvero speciale tra le due. Fiesta ha una pettorina con il simbolo della Regione, mentre Silvia un bastone bianco. "La chiamo ‘chiedona’, perché è sempre a chiedere – rompe il ghiaccio Silvia Secchi, 59 anni, non vedente dalla nascita – quando l’ho presa aveva due anni e mezzo. È nato subito un bel rapporto perché lei aveva bisogno di trovare una casa e io avevo bisogno di lei". Un rapporto che nasce nonostante, Silvia sia la terza padrona: "Bisogna capire che ha avuto prima una famiglia affidataria, poi la scuola, quando dall’addestratrice passa al non vedente bisogna fare si che lo stacco non sia pesante". Finché sono troppo cuccioli per ricevere un addestramento e farli crescere con tutto l’amore vengono affidati a una famiglia che li ospita: si può vivere questa meravigliosa esperienza rivolgendosi all’Istituto nazionale cani guida per ciechi di Scandicci. "Mi dissero che per l’affiatamento ci vogliono sei mesi, ma con lei è nato molto prima".

Ma come riesce un cane a guidare una persona? "La pettorina è abbinata a questo manico – mostra Silvia mentre glielo aggancia e subito Fiesta cambia espressione, capendo di entrare in modalità lavoro – poi utilizziamo il guinzaglio di richiamo al collare. Il cane sta sempre a sinistra e davanti. Quando vede un ostacolo si sposta e tu lo devi seguire come se fossi a braccetto con una persona. Lei ha il compito di aggirare gli ostacoli e cerca di capire se lì riusciamo a passare o se ci sono spazi troppo stretti. Inoltre i cani guida riescono a individuare le strisce pedonali; le ho insegnato anche a cercare i pali dei semafori sonori: dico ‘palo’ e parte alla ricerca. Ci vuole sempre un biscotto o una carezza in premio". Fiesta è instancabile, ma è comunque un cane: "È molto abitudinaria, la mattina sa che veniamo al Boschetto e mi porta qui: ora ci sono corsi con operatori, ai miei tempi non c’erano, ci si aiutava l’un l’altro. Comunque basta dirgli il nome del negozio e ti ci porta: ‘Michele’ (parrucchiere) , tabacchino, eccetera; dove raccatta il biscottino poi si ricorda subito il nome". Va rispettata la loro natura: "Qui ha il suo spazio libero per scaricare la tensione". "Sa quando si parla di lei gli viene questa faccia adorabile" sorride Silvia, che riesce a figurarsi perfettamente Fiesta: "Certo, la conosco tutta, sono sempre a toccarla, riesco a darle un muso. E a differenza di tanti che ci vedono… raccatto anche i bisogni".

Carlo Casini

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