
Fierone senza luna park "E allora ce ne andiamo"
di Fabrizio Morviducci
"Siamo disponibili ad affrontare la questione sicurezza nel luna park. Ma non siamo disponibili a spostamenti di date". Così Sauro Martini, presidente di Agis Anesv Toscana e giostraio storico di Scandicci, dopo la scelta annunciata dal Comune di non voler far tenere luna park e fiera nello stesso periodo. Una decisione, quella dell’amministrazione che è scaturita dai fatti di cronaca dello scorso anno: a cominciare dalle risse scoppiate al luna park e deflagrate poi nell’area della fiera, fino al caso dei minorenni coinvolti in atti di violenza. Episodi che hanno spinto il comitato per l’ordine e la sicurezza della prefettura a dare un’indicazione perentoria: i due eventi non possono essere in concomitanza. Da qui la decisione del comune di fare il luna park dal 15 al 30 settembre e la fiera dal 7 al 15 ottobre prossimi.
"Abbiamo discusso coi colleghi di questa decisione – ha detto Sauro Martini – e non siamo d’accordo. In quel periodo ogni singolo esercente è già impegnato in altre fiere o sagre. Noi lavoriamo in base ad un calendario stabilito da decenni, quindi cambiare il periodo significa annullare lo storico luna park di Scandicci nonché lasciare senza lavoro decine di famiglie".
Il caso è diventato politico, con il consigliere Alex Salvadori (Lega) che ha nuovamente chiesto un intervento dell’amministrazione: "Il problema delle baby gang è un problema sociale reale che va affrontato con mezzi idonei e non impedendo attività di qualsiasi tipo che possano generare situazioni critiche, danneggiando chi lavora onestamente". E’ in corso una trattativa per cercare di trovare un compromesso in modo da tenere insieme tutti e due gli eventi. Ma chiaramente serve una presa di posizione istituzionale. Se il comitato per l’ordine e la sicurezza dovesse mitigare la sua posizione allora si potrebbe rimettere in ballo la discussione.
"Noi cerchiamo una soluzione che sia percorribile – ha concluso Martini – siamo disponibili ad adottare tutte le disposizioni in merito di sicurezza, accollandoci i relativi costi purché ci venga garantito il lavoro". La matassa sarà dipanata verosimilmente nel mese di luglio, prima che sia troppo tardi, visto che ai primi di settembre non ci sarà quasi più tempo.