Fatture false e Iva non versata Il tesoretto sottratto al fisco

I conteggi di procura e Guardia di Finanza addebitati alle sei ditte intermediarie di alcuni marchi della grande moda. E alle ditte cinesi del sistema ‘Apri e chiudi’

Le ispezioni e perquisizioni personali personali a carico di 7 rappresentanti legali italiani (indagati) di 6 aziende intemediarie della moda del territorio e – contestualmente – quelle ai titolari di un robusto numero di pelletterie cinesi – eseguite giovedì dalla Guardia di Finanza su delega dei pm Tescaroli e Di Vizio – puntano a dimostrare l’essenza del Sistema-China. Il cosiddetto Apri e chiudi (le ditte) per sottrarle ai controlli, farle ‘risorgere’ sotto mentite spoglie, massimizzare in due-tre anni i guadagni, frodando il fisco italiano: un meccanismo che verte sul ricorso sistematico a "fatture o altro per operazioni oggettivamente inesistenti", si da indicare passività fittizie e consentire l’evasione di imposte su redditi e Iva. Fatture e documenti indicati nelle dichiarazioni annuali, registrati in contabilità o come prova nei confronti dell’amministrazione finanziaria". Il fine (non ultimo) dare con le dichiarazioni intossicate, fraudolente, un ‘vestito’ di legalità al sistema imprenditoriale.

Vediamo come le 2 ‘voci’ – fatture e Iva – sono state quantificate e indicate dagli inquirenti. Periodo di riferimento oggetto dell’indagine, 2017-2020. Il decreto vale come contestuale informazione di garanzia ai sette rappresentanti legali delle sei aziende italiane e a diversi cinesi, titolari di pelletterie, in rapporti d’affari con le nostre imprese .

‘MR srl’ (Figline Incisa) – A carico del legale di rappresentante indicati e posti elementi passivi per 514.376 e Iva per 113.162 (periodo di imposta 2017); 479.334 e 105.453 (2018); 234.607 e 51.613 (2019); 226.548 e 49.840 (2020).

’Figline Srl’ (Milano) – 714.232 e Iva per 157.131 (2019); quindi 659.067 e 144.994 (2020)

’B&C Company Srl (Figline Incisa) – 882.789 e 186.209 (2017); 901.430 e 198.314 (2018); 2.055.599 e 452.231 (2019); 1.309.923 e 288.183 (2020).

‘Eurobags Srl’ (Figline Incisa) – 719.155 e 158.214 (2017); 688.214 e 151.407 (2018); 114.529 e 25.196 (2020).

‘Elia Srl’ (Castelfranco Piandisco’) – 1.288.575 e 283.486 (2017); 533.931 e 117.464 (2018); 619.151 e 136.213 (2018); 520.472 e 115.503 (2020)

‘The Bridge’ (Scandicci) – 675.811 e 148.678 (2017); 969.104 e 213.203 (2018); 1.254.355 e 275.956 (2019).

A seguire il decreto di perqusizione si compone di un capitolo ampio sulle pelletterie cinesi fornitrici delle Srl italiane di articoli da viaggio, borse e pelletteria; indicati annualità per annualità importi delle fatture emesse o rilasciate "per consentire a terzi (appunto le suddette 6 aziende italiane) l’evasione dell’Iva".

"Senza l’ausilio dei professionisti – ha scritto il giudice Gianluca Mancuso – non si sarebbe potuto creare un sistema tanto ben congegnato in grado di permettere l’evasione fiscale per milioni di euro". Mancuso ha firmato – su richiesta del procuratore aggiunto Luca Tescaroli e del sostituto Fabio Di Vizio – le ordinanze 29 ordinanze di custodia cautelare (eseguite martedì 27 luglio) a carico di 5 professionisti dello studio di consulenza di Sesto e a 24 imprenditori cinesi coperti da prestanome dopo la chiusura in due-tre anni delle aziende che massimizzano le fatturazioni, dichiarano al fisco, ma non pagano un euro di tasse.

g.sp.

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