REDAZIONE FIRENZE

Fallimenti pilotati: silenzi e risposte accorate

Gli interrogatori, nessuna dichiarazione da Vinciguerra e Schiavone. La consulente: "Non sono responsabile dei reati che mi addebitano"

Ha deciso di non rispondere al giudice per le indagini preliminari Gianluca Mancuso Cristina Vinciguerra, 55 anni, indicata dagli inquirenti come "commercialista di fatto e socia occulta" dello studio professionale di Sesto (e altra sede all’Osmannoro) formalmente inquadrata come una dipendente. E come lei ha fatti il commercialista Francesco Schiavone, 46 anni, assistito dall’avvocato Saverio Agostini.

Lo studio ‘Venezia & Schiavone’ è considerato da procura e fiamme gialle l’epicentro della presunta associazione a delinquere che pilotava una miriade di ditte cinesi favorendo e coprendo ripetuti reati anche fallimentari e sottraendole all’imposizione fiscale. Ditte ‘rigenerate ’ sotto altro nome con vasto impiego di prestanomi di ogni genere.

Difesa dall’avvocato Francesco Maresca la donna – seconda moglie di Giancarlo Venezia, capostipite dello studio aperto nel ’73 – si è avvalsa della facolta di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia. Troppe e gravi le accuse, la sua posizione è complessa, pare molto compromessa. Molto provata, la donna è ritenuta un dominus della situazione. Nei suoi confronti il giudice ha disposto un sequestro per equivalente "fino a 11.836,798", cifra considerevolissima in rapporto all’ammontare complessivo dei beni da tentare di ‘sigillare’: 40 milioni di evaso da recuperare ai 5 arrestati (in carcere) per associazione a delinquere, e ai 24 imprenditori cinesi ai domiciliari. Il legale ritirati gli atti cercherà di chiarire poi la posizione di Vinciguerra in un altro incontro coi pm, l’aggiunto Luca Tescaroli (nella foto) e il sostituto Fabio Di Vizio. Richiesta l’attenuazione della misura: dal carcere ai domiciliari così motivata; le accuse sono dettagliate e l’indagine non verrebbe compromessa comunque da Vinciguerra ristretta a casa. Maresca difende anche Dalina Koroveshi, 36 anni, posta all’obbligo di firma. Ha detto di occuparsi solo delle buste paga. Chiesta anche la revoca di questa misura.

Gli altri arrestati sono Francesco Schiavone, 46 anni, dottore commercialista; Francesca Venezia, 44, consulente del lavoro; Stefano Murdocco, 69 anni e Yang Chang Zhu, ’Maria’, 36’. Vinciguerra e Yang – come Murdocco e la Koroveshi in misura più lieve – sono considerati da inquirenti e investigatori (è agli atti) alla stregua di "commercialisti e soci occulti".

Francesca Venezia, assistita dagli avvocati Alessandro Traversi e Federico Bagattini, ha risposto in sostanza negando gli addebiti; non si ritiene responsabile dei fallimenti in serie o dei mancati pagamenti delle imposte. "Tenevo solo la contabilità" ha detto al giudice. Imputazioni dirette a parte pesa una intercettazione in cui, circa la possibilità che un’azienda cinese possa chiudere, viene invitata dal padre a non parlare di queste cose al telefono. Anche per lei avanzata richiesta di attenuazione della misura. Stefano Murdocco, collaboratore di studio, difeso dall’avvocato Michele Ducci, ha reso spontanee dichiarazioni: "Sono solo un dipendente, mi occupo di riscuotere per lo studio le prestazioni professionali rilasciate, secondo quanto impartito".

giovanni spano