L'addio a Fabio Picchi: "Si vede che in cielo serviva un grande chef"

Il cordoglio a Firenze e sui social per la morte di Fabio Picchi. Il post della famiglia: "Oggi lo salutiamo, chi gli voleva bene è il benvenuto"

Fabio Picchi con la moglie Maria Cassi

Fabio Picchi con la moglie Maria Cassi

Firenze, 27 febbraio 2022 - Sono passate poche ore dalla notizia della scomparsa dello chef Fabio Picchi e Firenze si sta stringendo nel ricordo di uno dei massimi custodi delle sue tradizioni. L’inventore del Cibreo, infatti, con la sua personalità vulcanica ed eccentrica, riusciva sempre a strappare un sorriso a tutti, specialmente nel suo quartiere, che con gli anni era diventato il suo mondo, ovvero Sant’Ambrogio. Dall’omonima piazza, passando per via della Mattonaia, borgo la Croce e la piazza del mercato erano il regno incontrastato del Picchi, che conosceva tutti e non si risparmiava mai per una chiacchiera o un saluto. Non a caso sulla nota piattaforma di petizioni online change.org è già partita la raccolta firme per intitolare allo chef l’angolo tra via del Verrocchio e via dei Macci, con il nuovo nome di "Canto del Picchi". "In questo modo lo spirito di Fabio Picchi resterà per sempre in quell’angolo della zona di Sant’Ambrogio che ha fatto diventare famoso ovunque si parli di buona cucina", questo si legge nell’iniziativa, creata dai cittadini e diretta al sindaco di Firenze Dario Nardella.

Fabio Picchi con la moglie Maria Cassi
Fabio Picchi con la moglie Maria Cassi

Sulla pagina social dello chef, intanto, è comparso un post dove la famiglia ha annunciato quando si terranno le celebrazioni. L’ appuntamento è per oggi, dalle 15 alle 18, alle capelle del commitato dell’Ofisa di viale Milton con quanti gli erano affezionati. "Saluteremo Fabio, tutte le persone che gli hanno voluto bene sono le benvenute", recita il messaggio, diretto come era lui. Sotto il post, da subito, è arrivata una pioggia di commenti, tra condoglianze, solidarietà o semplicemente un bel ricordo condiviso. "Che grande persona, è veramente un dispiacere", "In cielo avevano bisogno di un grandissimo cuoco e hanno voluto te, Fabio", "Una persona unica, un abbraccio alla famiglia".

I familiari, nel frattempo, stanno organizzando una celebrazione laica strettamente dedicata alle persone più vicine alle chef, tenendola privata. La forza di Fabio Picchi, che ha suscitato il grande affetto da parte di tutti i fiorentini, oltre per le grandissime capacità dietro ai fornelli, erano il suo viscerale amore per la città e il suo quartiere, e la voglia di migliorare e creare qualcosa di nuovo. Nel dicembre 2019 si lasciò andare in una videointervista ai microfoni de La Nazione, in cui raccontò il suo modo di vedere Firenze, e come vedeva il cambiamento della città, partendo dal suo grandissimo legame con il territorio.

"Sono assolutamente fiorentino, nato a 150 metri da piazza della Signoria. Mi piace moltissimo la mia città, e non sono d’accordo con chi ne parla male. Negli ultimi 15 o 20 anni è assolutamente migliorata, siamo una città piena di civiltà, e la politica risponde a questo senso comune. A Firenze c’è buonsenso, si percepisce la gioia, basta vedere per esempio i bambini che escono da scuola. Sta diventando una città sempre migliore, si allarga sempre di più soprattutto nelle periferie, sta crescendo tantissimo. Noi fiorentini abbiamo solo una grande pecca, che pensiamo di essere i migliori del mondo… ma forse lo siamo davvero".

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