Leonardo Fabbri, nato e cresciuto a Campi, è il candidato sindaco del centrosinistra, sostenuto da Pd e dalle civiche "Fabbri Sindaco" e Muoviamo Campi". 51 anni, due figli, un lavoro nel settore assicurativo, allenatore nel tempo libero e direttore generale del TeatroDante in aspettativa, Fabbri non è nuovo alla politica. Anche perché questa è la sua passione da sempre, come ha raccontato in questi giorni di campagna elettorale, a farlo diventare un cittadino ‘attivo’ è stata la caduta del muro di Berlino. Ha già avuto esperienze da amministratore: consigliere comunale e capogruppo della maggioranza Ds in Consiglio comunale (dal 1996 al 2004) e assessore nella giunta Alunni (2004-2008) con le deleghe al Bilancio, Tributi, Società partecipate e Personale. Un trascorso criticato da chi adesso si oppone alla sua candidatura ritirando fuori quel buco di bilancio che si è ritrovato a gestire dalla precedente amministrazione. Accusato di essere il delfino di Emiliano Fossi, in questa campagna elettorale è partito con il freno tirato, ma poi ha ben saputo recuperare tanto che al primo turno ha preso il 30.30%, trascinando in positivo anche il Pd che in percentuale ha aumentato i voti rispetto a cinque anni fa (20.41% contro 18,42%). A differenza di altri, la sua politica non è urlata. Ma fatta tra e con la gente perché agli slogan preferisce i fatti concreti. Da sportivo non si perde in attacchi e accuse all’avversario ma pensa a fare la sua partita, guardando avanti per il bene comune. In questo senso l’accordo di programma con l’ex assessore Riccardo Nucciotti. "Corro per essere il sindaco di tutti" ha detto più volte. Lavoro, cultura e sport sono i tre punti principali del programma.
Barbara Berti