Immagini digitali e telecamera: a Careggi operazione al cervello con l'esoscopio 3D

E' la prima azienda in Toscana a utilizzare questo tipo di tecnologia in questo ambito

Firenze, 3 febbraio 2023 - Careggi è di fatto la prima azienda in Toscana a utilizzare l’esoscopio 3D per operare il cervello, tecnologia che migliora la chirurgia e la didattica. Questo nuovo strumento consente di superare il microscopio tradizionale, perché ha una qualità e precisione di intervento molto superiore.

Tutto grazie ad una telecamera ad altissima definizione, che viene posta a pochi centimetri dal paziente. Le immagini trasmesse a questo punto vengono ingrandite sugli schermi ad alta risoluzione, e in questo modo consente ai chirurghi fornendo di avere un quadro die dettagli intra-operatori. Una vera eccellenza la Neurochirurgia dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze, che è infatti la prima in assoluto in tutta la Toscana, e una delle poche strutture pubbliche in Italia, a disporre di questo esoscopio di ultimissima generazione per gli interventi di chirurgia cerebrale, oncologici e neurovascolari. Si tratta, nello specifico, di un “sistema innovativo di visione 3D delle immagini chirurgiche – spiega il professor Alessandro Della Puppa, direttore della Neurochirurgia dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi – che sostituisce l’utilizzo del microscopio intra-operatorio tradizionale”. “Il sistema per un investimento pubblico di circa 500mila euro – prosegue Della Puppa – utilizza una telecamera ad altissima definizione, posta a pochi centimetri dal paziente, che trasmette le immagini digitalizzate del campo operatorio, ingrandite su schermi ad alta risoluzione, fornendo la magnificazione dei dettagli intra-operatori, con qualità superiore a quella del microscopio tradizionale”.

“Il nuovo sistema – aggiunge il direttore della Neurochirurgia dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi – non costringe più il chirurgo a operare guardando dentro un microscopio, con evidenti limitazioni dell’interazione con l’equipe presente in sala. L’operatore è libero da costrizioni e ha di fronte schemi 3D, che permettono una visione molto simile a quella della realtà aumentata, migliorando l’apprezzamento dei dettagli e della profondità del campo operatorio”. “Il nuovo esoscopio – conclude Della Puppa – permette di aggiungere ai vantaggi tecnici anche la possibilità di utilizzare più schermi contemporaneamente, in modo da facilitare il lavoro di equipe e la formazione nell’ambito delle attività didattiche dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi”. 

Maurizio Costanzo 

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