Escluso dal liceo artistico: "Scuole nel caos e nessuno ci aiuta"

Alessandro Casati, docente dell’Alberti-Dante: "Quest’anno studenti sparpagliati in cinque sedi diverse"

Alessandro Casati, docente di discipline pittoriche all’Alberti–Dante

Alessandro Casati, docente di discipline pittoriche all’Alberti–Dante

Firenze, 5 agosto 2022 - "Sappiamo bene che sono tante le difficoltà delle istituzioni alle prese con le strette maglie della burocrazia, ci rendiamo conto degli obblighi in cui i responsabili dell’amministrazione pubblica si trovano ad operare, perché anche noi nella nostra realtà li viviamo, ma non possiamo dimenticare che dietro i numeri ci sono dei volti, delle persone che hanno delle predisposizioni particolari, che vanno coltivate, nelle condizioni migliori". Hanno scelto di chiamarsi ’Una scuola per tutti’ il gruppo di genitori che ha inviato una lettera aperta a La Nazione in merito alla storia di Edoardo, 14 anni appena, costretto a ’emigrare’ da Ponte a Ema a Pistoia per inseguire i suoi sogni artistici. "Le difficoltà che emergono dal racconto della madre del ragazzo le conosciamo bene e le viviamo sulla nostra pelle da anni" spiega Alessandro Casati che dal 2005 insegna discipline pittoriche all’Alberti-Dante e che del gruppo di docenti è il portavoce.

Professore, i licei artistici a Firenze sembrano essere figli di un dio minore

"C’è carenza di spazi, mancano servizi e laboratori. Senza contare che la scuola dove insegno, l’Alberti Dante, è stato ’sparpagliato in cinque sedi"

Addirittura?

"Sì, da settembre oltre alla sede storica di via Puccinotti gli studenti frequenteranno le lezioni in San Gallo, in via Magliabechi, in piazza della Costituzione e in via Chiantigiana"

Organizzare la macchina non deve essere semplice

"Un caos totale, è durissima sia per noi che per i ragazzi che oltretutto in molti casi sono pendolari. Immaginate uno studente che arriva dal Mugello, segue le lezioni in piazza della Costitutuzione e due volte alla settimana deve pure attraversare tutta la città per andare in via Chiantigiana. Un’odissea".

Nella vostra lettera c’è un passaggio che colpisce molto: i giovani chiedono agli adulti di poter studiare e crescere insieme ma il mondo dei ’grandi’ non è in grado di soddisfarli.

"È così ed è molto triste perché oggi i giovani vivono in mondi virtuali, ed è come se abitassero stanze vuote. La scuola sarebbe l’unica risposta e in particolar modo la nostra dove oltre a stare insieme s’insegna la manualità, la manipolazione dei materiali. Esperienze che stanni sparendo"

I n che senso?

"Nel senso che tra poco tempo avremo ragazzi che sanno comunicare con mezzo mondo attraverso i social ma non soanno tagliare un pezzo di carta con un trincetto".

Si parla di 25 studenti fiorentini che non trovano spazio nei vostri licei. Ma individuare un’aula e creare una classe in più era davvero così difficile?

"A quanto pare sì. Si va avanti solo con le promesse. Ricordo che nel 2009 si parlava di un nuovo grande liceo artistico in Sant’Orsola. Sono passati 13 anni e nessuno ne parla più"

Di chi le colpe?

"Una quindicina d’anni fa l’ artistico era in crisi e gli iscritti erano pochi ma negli ultimi 5/6 anni c’è un boom di richieste e il trend è ormai consolidato. Perché soltanto le istituzioni non se ne sono accorte?"

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro