Emergenza Sollicciano "È infestato di cimici Detenuti con i morsi"

Il carcere di Sollicciano è infestato dalle cimici. E i detenuti "hanno mostrato tracce di morsicatura e puntura" sui loro corpi. E’ un passaggio choc della lunga e articolata relazione del presidente della Corte d’Appello di Firenze, Alessandro Nencini. Il massimo giudice del distretto si è soffermato molto sulle condizioni dei penitenziari; e nell’istituto fiorentino, il più grande della regione, riscontra una "perdurante gravissima situazione ‘strutturale’ vieppiù aggravatasi nell’ultimo anno a causa del peggioramento della situazione igienico-ambientale".

"Le condizioni igieniche dei reparti visitati lasciano effettivamente molto a desiderare e pur consapevole dell’endemicità del fenomeno, che ha molteplici cause non ultima la conformazione strutturale ed edilizia del carcere che necessiterebbe di un vasto programma di ristrutturazione complessiva, si rende necessario operare interventi di risanamento radicali. Tale condizione – constata ancora Nencini - rende la detenzione nel carcere particolarmente gravosa se non, in casi sempre più frequenti, contraria ai principi di umanità della pena per i condannati e dell’esecuzione delle misure cautelari per gli imputati (particolarmente colpiti nel caso specifico). Si tratta del più grande istituto della Toscana, che presenta gravissimi problemi dal punto di vista edilizio e di mantenimento di adeguate condizioni climatiche al suo interno, con problemi di vivibilità che si ripropongono annualmente (calura estiva accentuata, perdite d’acqua, infiltrazioni, topi, cimici, umidità, sporcizia)". In questo contesto, sono maturati 34 episodi di tentato suicidio, 413 gesti di autolesionismo (in calo rispetto ai 728 della stagione precedente), 147 aggressioni, 229 manifestazioni di protesta compreso lo sciopero della fame, 290 danneggiamenti.

C’è anche qualcosa di buono: nella sezione femminile un asilo nido, sfruttato da una mamma detenuta che ha con sé suo figlio, e il ‘Consiglio dei detenuti’, un organo consultivo istituito nel 2018, "formato da 34 reclusi democraticamente eletti che dialoga costantemente con la direzione". "E’ comunque una realtà positiva, come anche alcune significative iniziative di carattere ‘culturale’ e ‘convegnistico’ all’interno del ‘Giardino degli incontri’", sottolinea il presidente della Corte d’Appello.

ste.bro.

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