Emergenza posti letto per i pazienti Covid. Si cerca negli ex ospedali

A Firenze sature le strutture dell’Asl: l’unità di crisi vara il piano B. Il governatore Giani farà un sopralluogo a Monna Tessa e San Giovanni di Dio

Ospedale

Ospedale

Firenze, 1 novembre 2020 -  Negli ospedali dell’Asl, a Firenze, i posti Covid sono esauriti. L’unità di crisi dell’azienda sanitaria ieri è rimasta riunita tutto il pomeriggio per affrontare l’emergenza. Sarà aperto immediatamente un reparto con 18 posti Covid all’ospedale del Mugello, a Borgo San Lorenzo. Non era previsto nel piano della Regione, quella era una delle strutture che doveva restare Covid free per ricoverare pazienti con altre patologie.  

Ma l’impennata di casi, con l’aumento costante di richieste di ricovero, ha costretto i vertici Asl a una decisione obbligata. Anche l’ospedale Serristori di Figline sarà interamente destinato ai pazienti Covid, con 34 posti letto. Poi domani saranno aggiunti altri 10 letti a Santa Maria Nuova. Il ritmo dei ricoveri non concede tregua: sono già 500 i posti che l’Asl Toscana centro ha reso disponibili tra Firenze, Prato, Pistoia e Empoli.  

Non bastano, soprattutto se il trend dei nuovi contagiati continuerà la sua corsa al raddoppio settimanale dei casi. Manca personale e quello che lavora è stanco, una seconda ondata epidemica così ravvicinata non ha dato modo di recuperare. La Cgil chiede assunzioni immediate e il presidente della Regione Eugenio Giani assicura l’arrivo di 400 nuovi infermieri in tutta la Toscana nelle prossime settimane, sottolineando che dall’inizio dell’epidemia la Toscana è la regione che ha fatto più assunzioni a tempo indeterminato: circa 5.000  

Anche a Careggi ogni giorno si contano 10-15 nuovi ricoveri. Si comincia a rivedere la luce dopo aver superato la crisi dei reparti in lockdown: il virus stavolta non è entrato per carenza di dispositivi di protezione ma con il personale positivo asintomatico che ha poi contagiato i pazienti. Giani a Firenze conta di trovare almeno altri 300 posti letto per le cure intermedie da dedicare al Covid negli ospedali dismessi, oltre a quelli già previsti nel piano di emergenza ospedaliera della Regione.  

Nei prossimi giorni farà un sopralluogo con la protezione civile a Villa Monna Tessa e nell’ex ospedale San Giovanni di Dio in borgo Ognissanti. Il problema è che le due strutture hanno bisogno di lavori di adeguamento, forse vere e proprie ristrutturazioni, difficile pensare di poterle rendere disponibili come vorrebbe Giani già dalle prossime settimane.  Mentre è stato trovato un accordo con le categorie degli albergatori per 1.500 camere da rendere disponibili al più presto e trasformare in albergo sanitario. Il bando è uscito ieri.  

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro