Emergenza post sisma. Le chiese sono inagibili?. E le cresime si celebrano al mercato coperto

A Marradi 15 ragazzi hanno ricevuto il sacramento dove ci sono le bancarelle. La stima dei danni al patrimonio: 2 milioni e 29 persone senza casa.

Emergenza post sisma. Le chiese sono inagibili?. E le cresime si celebrano al mercato coperto

Emergenza post sisma. Le chiese sono inagibili?. E le cresime si celebrano al mercato coperto

di Paolo Guidotti

A Marradi il terremoto – che continua a far preoccupare, visto che qualcuno dorme ancora in tenda, e sabato notte una scossa superiore al 2.0 la si è distintamente sentita – ha lasciato senza un tetto 29 persone, ed anche pressoché tutta la comunità cristiana. Ad oggi infatti tutte le chiese di Marradi, eccetto una, quella della Santissima Annunziata, legata al convento di clausura delle Domenicane, sono chiuse. Così nei giorni scorsi per 15 ragazzi e ragazze che dovevano ricevere la Cresima si è scelto una "chiesa" fuori dal comune, con la Messa celebrata dal Vescovo di Faenza e Modigliana monsignor Toso nell’ampio spazio del Mercato coperto. "E’ stata una celebrazione molto partecipata ed anche molto bella – dice il parroco don Mirko Santandrea, che è arrivato a Marradi di recente. "Sono arrivato insieme al terremoto", scherza.

"Anche il vescovo – continua – è stato molto contento. Mi hanno detto che il mercato coperto aveva già ospitato la messa durante il tempo della pandemia". E per allestire lo spazio si sono dati da fare genitori e catechisti. Così la parrocchia di San Lorenzo fa di necessità virtù. La chiesa è ancora chiusa, per precauzione: "Non ha problemi strutturali - nota don Mirko -, si sono verificati dei distacchi di alcuni frammenti di stucchi. Così ci hanno detto di attendere la fine dello sciame sismico. Mentre la sala parrocchiale è accessibile". Non così a Sant’Adriano: chiesa, canonica e campanile hanno riportato evidenti crepe. I Vigili del Fuoco avevano subito transennato, il Genio Civile ha confermato la totale inagibilità. Chiusa anche la chiesa di Cardeto. Don Nilo era nella struttura, con alcuni ragazzi della sua comunità, e li hanno fatti evacuare nella casa principale di Sasso. "Poi – nota don Mirko – ci sono le chiese di valle Acerreta: Badia della Valle, Lutirano, Abeto. Anch’esse tutte inagibili. Intatto invece l’eremo di Gamogna". Intanto si fanno anche i primi conteggi dei danni all’intero patrimonio edilizio marradese: al momento sono stati stimati in almeno 2 milioni di euro. Ma i sopralluoghi negli edifici devono ancora terminare: ci sono altre venti segnalazioni da verificare.