
Precipita la situazione alla Edison Giocattoli, la storica azienda, dopo mesi di crisi, ha annunciato, senza preavviso e in modo improvviso, la messa in liquidazione. E ventotto dipendenti perderanno il posto di lavoro. "Ancora una volta la crisi aziendale e l’inerzia della proprietà ricadono sulla pelle delle persone che per vivere devono lavorare, è inaccettabile", dicono Femca Cisl e Filctem Cgil, che per stamani hanno organizzato un presidio di fronte alla ditta, in via Meucci 1, nella zona industriale. E’ l’epilogo più triste per un’attività industriale che ha fatto la storia delle armi giocattolo, fin dal 1958. C’è forte preoccupazione tra i lavoratori che da tempo vedono la loro fabbrica vuota di idee, di attività e di prospettive. Peraltro era in corso la richiesta di cassa integrazione, dopo periodi in cui gli stipendi sono stati pagati in ritardo, con conseguenti scioperi e proteste. "Questa brutta novità della messa in liquidazione – nota il sindaco Giampiero Mongatti – arrivata senza alcun preavviso e coinvolgimento del sindacato, non deve comunque incidere sulle richieste, e sui relativi tempi, per gli ammortizzatori sociali. Parteciperò anch’io al presidio: sono totalmente a fianco dei lavoratori in questa difficile vertenza. Stamani, davanti ai cancelli della Edison, faremo il punto della situazione". A più riprese, già nel 2019, vi erano state proteste sindacali e un presidio per la mancata corresponsione degli stipendi. E in quell’occasione i vertici aziendali avevano promesso un esame dell’attività futura, facendo sapere che "niente era escluso". Già allora ci si preoccupò per queste parole.
Paolo Guidotti