
E’ una cavalcata Rossa Azzurri travolti in finale Partenza con baruffa Sul sabbione debutta il Var
di Stefano Brogioni
FIRENZE
Si chiama Renzoni, e più che il falcetto, il suo simbolo è il bisturi. Perché con i suoi inserimenti chirurgici, apre il ventre di Santa Croce e assieme al gemello Lopez, consegna il Calcio Storico 2023 ai Rossi di Santa Maria Novella.
Nove cacce a due, un trionfo mai stato in discussione. Per Santa Croce, che forse alla vigilia partiva con un leggero vantaggio del pronostico, è stata probabilmente fatale quella falsa partenza. Nervi e concentrazione sono saltati quando uno dei "vecchi", Trotta, è dovuto uscire per infortunio ancora prima che la palla venisse lanciata in area. Ma dare la colpa a questo episodio, che ha fatto ritardare la partenza della finale di quasi un’ora, sarebbe ingeneroso per una parte Rossa che ha saputo scontrarsi, incassare, ripartire. E far male con i suoi gioiellini più pregiati. Matteo Renzoni e Manuel Lopez, certo. Ma non solo. I ventisette di Dimitri Rocchi hanno suonato all’unisono, senza stecche. Applausi meritati, anche dell’altra sponda, dopo i canonici cinquanta minuti. Non era scontato che la finalissima sotto il solleone di San Giovanni venisse onorata come si deve, per la tensione dei primissimi minuti.
Il magnifico messere Leonardo Fabbri, campione nostrano di lancio del peso, aveva appena dato il via alla contesa. Cannonata (o petardo) mentre i due Colori si guardano in cagnesco sulla mediana e parte il duello ancora prima del gioco. Si fronteggiano due pesi massimi, Lo Bue dei Rossi e Trotta degli Azzurri. E non solo. Trotta prende un colpo e deve uscire prima che si sia avviato il cronometro. Santa Croce non ne vuole sapere di cominciare con un uomo in meno. E così possiamo dire che il Var ha fatto ufficialmente il suo ingresso anche sul sabbione, perché dopo oltre mezz’ora di concitata discussione, con i calcianti ai margini dell’arena, all’ombra, dopo un’accurata revisione delle immagini arriva l’annuncio dell’espulsione di Lo Bue, “reo“ di aver commesso una scorrettezza. Qualche altro minuto di trattativa, e poi si comincia davvero. 26 contro 26, ma si gioca. Anzi, 25, perché dopo un paio di minuti gli Azzurri sono già con un’ulteriore pedina in meno per espulsione.
Al quarto d’ora, si rompe l’equilibrio: Lopez conquista una palla sulla tre quarti avversaria, vince ogni tentativo di placcaggio e si invola a far caccia. Santa Croce, sbanda, Santa Maria Novella lo capisce. Due minuti dopo, Renzoni è un razzo, appena vede il campo aperto parte dalla sua difesa con la palla in mano e si fa tutto il campo. E’ il suo marchio di fabbrica e lo ripropone, in fotocopia, per altre due volte, al 25’ e al 28’. La partita è finita. Non è giornata per gli Azzurri. Cappelli fatica, Bastiani è irriconoscibile, De Castro spento. Invece dall’altra parte sembrano trovare forze che gli uomini di Rigucci non sanno neanche dove andare a cercare. Alla mezz’ora, è 5-0; al 39esimo è 7-1, perché anche Lopez ha timbrato ancora due volte. Al 42esimo, battono un colpo gli Azzurri con Cappelli, ma innescano soltanto ulteriori fiammate dell’Armata Rossa che prima fa l’8-2, e poi sigla la nona con D’Errico. Rossi campioni, come nel 2018 e il 2019.