di Pietro Mecarozzi
Ai petro-Stati, si sa, piace fare shopping di gioiellini italiani. I paesi arabi non hanno mai nascosto il gusto per il Made in Italy, in particolare il principe dell’Arabia Saudita, Mohammad bin Salman, che presiede il Public Investment Fund (Pif), il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, tra i più grandi al mondo e con un patrimonio totale stimato di oltre 776 miliardi di dollari. Da Roma a Milano, passando dalle cave di marmo di Carrara (molte delle quali prima di proprietà della famiglia Bin Laden e, dopo il loro ’esilio’, finite sotto il controllo saudite) e arrivando nel cuore di Firenze. L’ultimo ingresso del Pif a essere registrato – e comunicato ufficialmente a inizio dicembre – è infatti quello negli hotel 5 stelle Rocco Forte: il 49% per 1,4 miliardi dopo il disimpegno della Cassa Depositi e Prestiti. Rocco Forte Hotels è il più grande operatore di hotel ultra-lusso in Europa con 12 proprietà a 5 stelle, tra cui il Savoy di Firenze, in piazza della Repubblica.
Un buen retiro con tutti i crismi per quando la famiglia reale saudita vorrà visitare la città e magari andarsi a godere una partita della Fiorentina, alla quale, poche settimana fa, era stata accostata in quanto papabile acquirente del club (notizia poi smentita e mai confermata dalle parti). Quello del mattone non è l’unico settore che interessa al fondo saudita: a inizio settembre, in occasione del forum italo-saudita andato in scena a Milano, è stato siglato un memorandum of understanding tra il ministero delle Imprese e del made in Italy e il ministero degli Investimenti del Regno dell’Arabia Saudita. All’evento hanno partecipato circa 1.200 imprese, alcune delle quali fiorentine, che hanno potuto esporre nella vetrina internazionale i propri prodotti.
A bussare alle porte della città, zona Chianti, è stato anche lo sceicco Salman bin Hamad Al KhalifaIl, principe ereditario del Bahrein, interessato a coprire una quota di circa 200 milioni per il progetto dei Tuscany Film Studios. Ovvero gli ’studios’ della Toscana, col virtual set più vasto della penisola con produzioni a 360 gradi, un cinema e un hotel con residence super lusso nonché cinema interno per i vip. Con Firenze ha una lunga storia d’amore anche in fondo il fondo sovrano Qatar Investment Authority (Qia), dove confluiscono i proventi della vendita di gas e petrolio e che amministra circa 450 miliardi di dollari. L’emiro del Qatar e i suoi figli, in città fanno affari da oltre dieci anni, e il loro portfolio vanta i super hotel Four Season e Baglioni.