ROSSELLA CONTE
Cronaca

Dreoni, un’altra gloria di Firenze rischia di chiudere: “O ci ridimensioniamo o è finita”

Un pugno al cuore per la città. Lo sfogo delle proprietarie Silvia e Laura: “Ci usano come vetrina. Guardano e poi comprano online”. In corso la svendita totale, poi la decisione sul futuro dell’attività

Svendita totale da Dreoni Giocattoli (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)

Svendita totale da Dreoni Giocattoli (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)

Firenze, 4 febbraio 2025 - Firenze sta per perdere un altro pezzo della sua storia. Dreoni Giocattoli, il negozio in via Cavour che da oltre un secolo ha fatto sognare generazioni di bambini, rischia di chiudere. Un pugno al cuore per la città, per le sorelle Silvia e Laura Dreoni, terza generazione alla guida dell’attività, e per tutti coloro che in quel labirinto di meraviglie hanno passato momenti indimenticabili.

Il cartello "svendita totale" all'ingresso di Dreoni Giocattoli (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)
Il cartello "svendita totale" all'ingresso di Dreoni Giocattoli (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)

Le due titolari parlano con la voce rotta dall’emozione. “È una decisione sofferta, ma non potevamo fare altrimenti. Così non reggiamo più. Per stare in piedi dovrebbero entrare almeno mille persone al giorno, invece ci usano come vetrina: guardano e poi comprano online”, raccontano con amarezza. Una crisi che ha radici profonde, iniziata con la pandemia e aggravata dal calo della natalità e dal cambiamento delle abitudini d’acquisto. “Oggi i bambini hanno già il tablet o il cellulare a tre anni. Noi abbiamo sempre creduto nel giocattolo tradizionale, quello che stimola la fantasia e aiuta a crescere. Ma il mondo sta andando in un’altra direzione”, spiegano Silvia e Laura.

La vetrina di Dreoni e quel cartello "grandiosa svendita" (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)
La vetrina di Dreoni e quel cartello "grandiosa svendita" (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)

E poi ci sono i costi di gestione, gli stipendi di sette dipendenti, le utenze da pagare perché anche se il fondo è il nostro le spese sono tante. Il centro storico, con le sue difficoltà di accesso, non aiuta. “Gli anni della tramvia sono stati duri e, anche se ora i cantieri sono chiusi, non è cambiato nulla” aggiungono. Lo scorso primo febbraio sono iniziate le svendite che andranno avanti fino a metà marzo: il negozio deve essere svuotato. “Valuteremo cosa fare quando gli scaffali saranno vuoti. Forse un ridimensionamento o forse la chiusura definitiva, noi ce la stiamo mettendo tutta per non mollare”, dicono le sorelle Dreoni. “La cosa che più ci rattrista è che quando chiude un negozio come il nostro, si spegne un pezzo di città”.

Dreoni, lo sfogo delle proprietarie: "O ci ridimensioniamo o siamo costrette a chiudere"
Dreoni, lo sfogo delle proprietarie: "O ci ridimensioniamo o siamo costrette a chiudere"

E Dreoni Giocattoli è molto più di un semplice negozio. Fondato nel 1923 con il nome “Al Nuovo Emporio”, l’attività nacque grazie a Enrico Miniati, già proprietario della Casa dei Balocchi di via Calzaiuoli. Alla sua morte, i figli decisero di vendere. Fu allora che Danilo Dreoni, commerciante di Borgo San Lorenzo, vide il cartello e propose alla famiglia di acquistarlo. Negli anni Sessanta il negozio aveva una sola vetrina, poi si è espanso inglobando spazi vicini, fino a diventare un vero e proprio paese dei balocchi. Un luogo magico, dove i bambini potevano perdersi tra scaffali pieni di giochi di legno, peluche e trenini. Oggi quel paese dei balocchi rischia di chiudere per sempre. L’ennesima vittima di un mondo che cambia troppo in fretta, lasciandosi alle spalle pezzi di storia e di identità. Firenze sta per perdere un’altra icona, e con essa un pezzo della sua anima.