REDAZIONE FIRENZE

Dorme nel passeggino, dimenticata alla Lidl

La bimba ha due anni e mezzo. La mamma (che rischia la denuncia) e la zia fatta la spesa, sono tornate a casa. Interviene l’Arma

Un equivoco tra la mamma e la zia, e una bambina di due anni e mezzo è rimasta da sola nel passeggino tra le corsie del ‘Lidl’ di via D’Annunzio. Al supermercato sono dovuti arrivare in fretta i carabinieri di Campo di Marte alle 20.40 di martedì per proteggere la piccola fino a quando la situazione non è stata chiarita. Allarme dato da un cliente quando ha notato il passeggino e, dentro, la bambina, sola, a dormire tra le corsie. Immediata segnalazione al personale che ha cercato i genitori: potevano essersi allontanati di pochi metri. Invece, nessuna traccia. I militari hanno richiesto l’intervento di personale sanitario per accertarne intanto le condizioni di salute. La bambina si è svegliata, intorno ha visto solo volti sconosciuti. Spaventata, si è messa a piangere. Anche se, quanto meno, era al sicuro. Ricerche, poi dopo un po’ è arrivato trafelato un egiziano di 64 anni, residente in città: "Sono il nonno materno".

La bambina quando l’ha visto si è in effetti calmata. In quegli attimi concitati, l’arrivo dell’ambulanza della Misericordia della sezione di Varlungo. La piccola è stata portata a Meyer per una valutazione clinica. In successione sono arrivati al supermercato la madre e il padre della bambina, egiziani. Con molte difficoltà per via del loro italiano approssimativo e stentato hanno spiegato che lei – la mamma – era andata al ‘Lidl’ insieme alla sorella e alla figlioletta, nata nel 2018. Una volta dentro il negozio le due donne si erano divise, ciascuna convinta che fosse l’altra a sorvegliare la bambina. La madre in particolare, completati gli acquisti, era andata a casa. Dove – e non pochi minuti dopo – era arrivata la sorella. Sola. Senza la piccola. Sgomento totale, paura, corsa a perdifiato al supermercato e pericolo finalmente rientrato. Le condizioni della bambina, curata nell’aspetto e a livello igienico, sono apparse buone. Né i sanitari hanno sospettato, tanto meno osservato, segni traumatici.

Il rapporto madre-figlia è anzi apparso solido. Poiché non sono stati ravvisati pericoli per l’integrità psicofisica della minore, d’intesa con l’autorità giudiziaria i carabinieri hanno riaffidata la bambina alla madre la cui posizione è tuttavia è al vaglio per eventuali responsabilità penali. In base a una giuriprudenza abbastanza recente (2016) commette infatti reato di "abbandono di minore" la madre che lascia il figlio piccolo incustodito, anche se per poco tempo. Il genitore, infatti, benché l’assenza sia breve, viene comunque meno ai suoi doveri di sorveglianza e cura creando una situazione di potenziale pericolo per il minore.

Non è un raro episodio di bambini dimenticati. Nonostante il lieto fine, un genitore dallo spavento ci rimette qualche anno di vita.

giovanni spano