
Hanno avuto il coraggio di fermarsi, la forza di resistere, la grinta di ripartire. La storia della vetreria Aton Lux di Montelupo Fiorentino è figlia di questo difficile tempo, in cui i costi energetici sono schizzati alle stelle e lo scenario geopolitico alle porte dell’Europa rende tutto più complicato e incerto. Lo scorso 23 dicembre, a causa di bollette ‘monstre’, era stato deciso di spegnere i forni. Dopo quattro mesi, grazie alla caparbietà e all’impegno di Alessandro Alderighi e dei suoi soci la produzione è ripresa. Andrà avanti per un paio di mesi, fino all’estate, poi si vedrà.
A dare forza e coraggio nel giorno della ripartenza (mercoledì scorso) della storica azienda, in auge dal 1967, era presente anche il sindaco Paolo Masetti. "Ho voluto condividere con tutti loro il momento della ripartenza – spiega il sindaco - un segnale di fiducia in un momento così drammatico". Le cose si sono messe male quando a dicembre sono arrivate le bollette di metano ed energia elettrica. "Se prima per circa 150mila metri cubi di metano consumati pagavamo dai 34 ai 35mila euro al mese – spiega Alessandro Alderighi – i costi sono lievitati a 200mila euro, sei volte di più. Per la bolletta dell’energia elettrica è andata, si fa per dire, un po’ meglio: la cifra è triplicata, passando da 13-14mila euro a 38mila. I costi energetici che prima pesavano sul bilancio per il 12% erano arrivati a gravare per oltre il 50%. Era chiaro che così non si poteva andare avanti". Nei quattro mesi di stop i soci titolari hanno cercato di tutelare tutta la forza lavoro. "Siamo circa quaranta in azienda – dice Alderighi, il primo della seconda generazione degli storici fondatori - Il 60% è andato in cassa integrazione, il restante ha continuato a lavorare quasi regolarmente per attività di spedizione e di magazzino. Ora però siamo ripartiti anche con la produzione".
Riaccendere i forni, per la ditta che si definisce "il riassunto del vetro empolese nel tempo", significa riaccendere la speranza, nonostante le condizioni siano ancora avverse. "Dovevamo innanzitutto dare un segnale alla nostra forza lavoro e alla nostra clientela. Abbiamo tutta la voglia di continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto in oltre cinquant’anni anni di attività. L’auspicio - conclude Alderighi - è che dal governo arrivino incentivi e azioni concrete che possano davvero aiutare noi e tutte le aziende alle prese con costi energetici insostenibili. Questa è l’unica via d’uscita". Irene Puccioni