Don Minzoni Martire della libertà

Uno dei viali di circonvallazione più importanti di Firenze è intitolato a don Giovanni Minzoni, un prete importante nella storia della Chiesa e dell'Italia del secolo scorso. Ucciso a 38 anni dai fascisti, domani il Presidente Mattarella renderà omaggio alla sua tomba.

A Firenze uno dei viali di circonvallazione più importanti, è intitolato a don Giovanni Minzoni. Quanti fiorentini sanno chi era don Minzoni? È stato uno dei preti più importanti nella storia della Chiesa e in quella civile dell’Italia nel secolo scorso. Nato a Ravenna il 29 giugno del 1885 da una famiglia di piccoli albergatori, nel 1905 decide di entrare nel seminario di Ravenna per farsi prete. In seminario viene fuori l’intelligenza politica e una fortissima vocazione sacerdotale. Don Minzoni appartiene a quella schiera di seminaristi e giovani preti che diventarono convinti seguaci di un sacerdote coltissimo e determinato a chiudere la parentesi dell’assenza dei cattolici dalle lotte risorgimentali: don Romolo Murri, che seguendo l’insegnamento di Leone XII iniziò a gettare le basi di un impegno sociale dei cattolici fondando la prima Democrazia Cristiana. Poi l’ottusa pastorale di Pio X travolse questi giovani sacerdoti (Minzoni fu consacrato nel settembre del 1909) ponendo fine all’esperienza di don Murri.

Don Giovanni nel 1914 si laurea in Scienze sociali a Bergamo e due anni dopo viene eletto arciprete di Argenta, nella diocesi di Ravenna. Il popolo argentano aveva il diritto, riconosciuto dalla Chiesa, di eleggere l’arciprete, e Minzoni fu scelto fra tre sacerdoti. Nel 1916 viene nominato, su sua richiesta, cappellano militare del 255° reggimento fanteria: anche questo era un modo per dimostrare il patriottismo dei cattolici in quella guerra da loro considerata la quarta di Indipendenza. Decorato della medaglia d’argento al valor militare per due azioni di guerra sul Piave da lui guidate, alla testa di un pugno di arditi, nei primi mesi del 1918.

Tornato ad Argenta, il suo spirito libero e la sua cultura gli impedirono di simpatizzare con i fasci di combattimento di Mussolini, fondati nel 1919. Per i fascisti, don Minzoni era personaggio ingombrante per la sua capacità organizzativa e per la sua popolarità tra i giovani e gli ex combattenti di Argenta e dei comuni limitrofi, e per di più si era iscritto, nell’aprile del ‘23, al Partito popolare di don Luigi Sturzo, dopo aver fondato nel 1920 il circolo degli uomini cattolici intitolato all’eroe di guerra, Giosuè Borsi. Prete esemplare, eroe di guerra, esponente del cattolicesimo democratico-sociale, i fascisti decisero di ucciderlo a bastonate nella notte del 23 agosto 1923. Aveva 38 anni. Domani, 25 agosto, il presidente Mattarella si recherà a rendere omaggio alla tomba del martire della libertà.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro