Domenico Costanzo il suo "Miglior film"

E’ un riconoscimento, che rende ragione della tanta passione spesa per un film giocato sul filo del rasoio, dove era facile in ogni momento un punto di caduta. Il ‘Paris film festival’ ha assegnato a ‘Ho sposato mia madre’ del regista e sceneggiatore fiorentino Domenico Costanzo il premio come miglior film drammatico. E’ l’ottavo premio ricevuto e, regalo di Natale, ora l’opera di Costanzo è stata selezionata in India, tra 27 su 2112 film, al Jiff Jaipur International Film Festival. Nella pellicola la trasformazione di una madre, interpretata da Rosanna Susini, che va incontro, all’Alzheimer, e la reazione dei suoi familiari, a partire dal figlio (l’attore Nicola Pecci), di fronte a questa situazione che ridisegna le priorità. Non è forse quel ritorno all’essenziale determinato in tanti dal Covid, anche a fronte di quella ferita corale che è la situazione degli anziani nelle rsa colpiti dal virus? Il film di Costanzo nasce ed esce prima della pandemia. Il regista aveva coinvolto nelle riprese anziani delle Magnolie e di Villa Michelangelo. "Ora posso raccontarlo – spiega Costanzo – Il film è ispirato a quanto accaduto a mia madre e a quanto la malattia che l’ha colpita ha rimesso in gioco anche me. Quando è arrivato questo virus per me è stato un trauma inimmaginabile perché andavo a trovare mia madre tutti i giorni, anche solo per poterle tenere la mano e sussurrarle quanto l’amavo. Poi tutto questo si è interrotto. Solo delle brevi videochiamate mi univano a lei. Sapevo che se tutto questo sarebbe continuato non avrebbe resistito, ed è stato così".

Michele Brancale

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