
Al nuovo ospedale di comunità di Camerata sono stati realizzati 12 posti letto, tutti in camere da due, con bagno, e una grande attenzione al comfort. Dal primo piano del presidio a San Domenico c’è una vista da togliere il fiato. "La bellezza rappresenta un contributo da non sottovalutare nel processo di guarigione", dice Enrico Benvenuti, responsabile della Geriatria di Firenze e Empoli dell’Asl Toscana centro, cui spetterà la gestione della struttura.
C’è uno spazio sala da pranzo per condividere i pasti. Per i pazienti, soprattutto anziani e fragili, che possono alzarsi dal letto, ma anche per quelli che hanno bisogno di ausili per farlo, mangiare in compagnia è un aiuto significativo per alimentarsi correttamente: mangiare in solitudine fa perdere appetito nelle persone che ne hanno poco. E una buona alimentazione è un passaggio fondamentale per ristabilirsi ma anche per mantenersi in salute.
All’ospedale di Camerata i pazienti potranno avvalersi di tutte le consulenze specialistiche necessarie per la cura. Mentre si sta pensando anche all’allestimento di una zona palestra per il recupero e la ribilitazione, per evitare che durante il ricovero si perda l’autonomia, soprattutto in pazienti con disfunzioni motorie e progressiva perdita di capacità come l’equilibrio, la forza o la resistenza.
E’ lunga l’esperienza del geriatra Enrico Benvenuti. E quella maturata con il Girot – il Gruppo di intervento rapido ospedale-territorio, per la cura a domicilio dei pazienti anziani e fragili – sta fornendo numeri che serviranno a potenziare l’assistenza domiciliare dei pazienti.
In un anno il Girot ha seguito a casa 3.300 pazienti, evitando accessi impropri al pronto soccorso, ma anche ricoveri in ospedale per acuti. Il 50% dei casi trattati è stato in uscita dall’ospedale, sono stati seguiti pazienti non ancora ristabiliti e bisognosi di cure.
"Nella nostra esperienza abbiamo rilevato una significativa diminuzione della mortalità dei pazienti geriatrici curati a domicilio, il 10% da marzo 2019 a giugno 2021 – spiega Benvenuti – Un fenomeno dovuto anche a una nutrizione più accurata, alla mobilitazione e alle infezioni evitate".
Altro dato importante riguarda il ‘delirium’, il disorientamento che colpisce il 20% dei pazienti anziani in ospedale, a casa si riduce al 2%, azzerando il fattore di stress dell’isolamento dagli affetti e dalle abitudini.
Ilaria Ulivelli