
Firenze, 19 settembre 2023 – Sarà il genetista Ugo Ricci - lo stesso che ha analizzato i reperti dei delitti del mostro di Firenze - a cercare il Dna di Kata nella sostanza rinvenuta nei lavandini e nelle tre valigie viste uscire dall’Astor il 10 giugno scorso. L’incarico gli è stato ufficialmente affidato ieri dalla pm Christine Von Borries, titolare del fascicolo con i colleghi Luca Tescaroli e Giuseppe Ledda.
Gli esami serviranno a stabilire se le tracce biologiche presenti nei lavandini delle stanze 104, 201 e 203 dell’ex hotel di via Maragliano (dove vivevano Kata e i familiari) siano effettivamente sangue, e successivamente – in caso positivo – verranno comparate con le molecole genetiche della bambina peruviana. Stesso procedimento per i test che verranno eseguiti sulle impronte e le tracce lasciate nei borsoni e nei trolley sequestrati lo scorso 17 giugno a tre dei cinque indagati (gli altri due sono gli zii Abel e Marlon) per sequestro di persona dalla procura di Firenze.
Saranno esami lampo e il genetista è chiamato a fornire le risposte nei prossimi dieci giorni. Nel frattempo, i genitori di Kata, Miguel e Katherine, accompagnati dai legali, Sharon Matteoni e Filippo Zanasi, da alcuni agenti della polizia giudiziaria e dal consulente Luciano Garofano torneranno domani nelle stanze dell’Astor.
«L’intento è quello di individuare – chiosa l’avvocato Matteoni – elementi che potrebbero essere sfuggiti alle ispezioni dei primi giorni". Si cercheranno anche spazi dove la piccola potrebbe (nel peggiore dei casi) essere stata nascosta. Ieri, intanto, è arrivata anche la conferma che i legali dei cinque indagati – e ufficialmente anche quelli dei genitori di Kata, in quanto assenti all’appuntamento per l’assegnazione dell’incarico – non assumeranno consulenti tecnici.