Divieto merci appese Le voci dei negozianti: "La misura è ingiusta" Ma c’è chi concorda

I commercianti del centro storico hanno espresso la loro opinione "Penalizzati quelli che non hanno a disposizione una vetrina". Intanto la Municipale pensa a un nucleo specializzato per controlli

Migration

di Gabriele Manfrin

FIRENZE

Da ieri è entrato in vigore il nuovo divieto di esporre la merce dei negozi sulle facciate degli edifici e sui marciapiedi, ed alcuni commercianti del centro storico hanno espresso il loro parere sulla nuova misura. Tra chi la reputa in un’ingiustizia, e chi invece ci va più cauto, le voci degli esercenti si dividono sostanzialmente in due. Il divieto, è valido nei confronti dei negozianti che espongono fuori dagli esercizi commerciali qualunque tipo di prodotto, sono esclusi i negozi di frutta, verdura, fiori e le autorizzazioni storiche.

Nella giornata di ieri sono iniziate le verifiche e passeggiando per le vie del centro, si può notare come la merce esposta sia nettamente diminuita rispetto agli scorsi giorni. I controlli sono affidati alla polizia municipale che sembrerebbe aver creato un nucleo specializzato per gestire la questione; la multa che sarà inflitta a chi non rispetta la norma sarà di 140 euro, e dopo diverse violazioni potrà scattare il sequestro dei prodotti.

Samuel, giovane commerciante, proprietario insieme al padre un negozio di abbigliamento in borgo de Greci racconta: "Ho saputo della misura e sinceramente non ne capisco il senso; noi, purtroppo, non abbiamo a disposizione una vetrina dove esporre la merce, poterla mostrare sull’ingresso cercando di non dare fastidio, è fondamentale per farsi vedere dai clienti e lavorare - continua - inoltre marciapiedi sono strettissimi e dissestati, non li usa davvero nessuno per camminare, non vedo quindi a chi possa dare noia qualche capo esposto. Stiamo valutando se pagare la multa convenga rispetto a rinunciare ad esporre" conclude. Più ponderato invece Fabio Bianchi, proprietario della boutique Art&Fashion in via Guelfa che spiega:"Il divieto non mi sembra giusto, non credo che imponendo si possa ottenere qualcosa; è vero però che servirebbe più buonsenso anche da parte dei commercianti. Se la merce fosse effettivamente esposta in modo corretto sarebbe anche bella da vedere"

Di un’altra opinione invece, il proprietario di ModaBella Marco, in via Faenza da oltre 25 anni, che racconta: "E’completamente sbagliato, prima era diverso, da quando i ristoranti hanno iniziato ad espandersi abbiamo dovuto estenderci per non farsi soffocare. Io la legge la rispetto sempre e non esporrò più nessuna merce ma sinceramente mi sento penalizzato dal divieto. Mostrare la merce all’esterno ci permette di lavorare" conclude

Stefano Poggesi, proprietario di un esercizio storico, esentato dal divieto spiega: "Inizialmente ho pensato che il divieto non fosse giusto ma la verità come sempre è nel mezzo, da un lato servirebbe più attenzione da parte di alcuni esercizi mentre dall’altro capisco che qualcuno ne risenta. Noi abbiamo le autorizzazioni ma cerchiamo comunque di rimanere dentro gli spazi concessi. Dovrebbe partire anche dai negozianti la volontà di mantenere un minimo di decoro"

C’è chi, invece, non ha dubbi e reputa la misura efficace, Il proprietario di un negozio di borse in via de Neri, che ha preferito rimanere anonimo, spiega: "Io credo che sia giusto, qua in via de neri siamo soffocati dagli altri esercizi; proibire di esporre la merce ad alcuni negozi che riempiono tutto lo spazio, con prodotti di bassa qualità, venduti a prezzi bassissimi rispetto ad un artigiano, può servire ad aumentare la concorrenza" conclude

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro