Divani, pouf, cinema e un pianoforte a Firenze: l'Istituto del futuro taglia il nastro

L'Istituto Marco Polo di Firenze, con i suoi 400mila euro di fondi Pnrr, ha trasformato la scuola in un modello di innovazione e bellezza: aule rinnovate, area relax, stanza cinema, laboratorio scientifico, aule all'aperto, panchine a forma di libro e un pianoforte. Un'altra scuola è possibile.



Divani, pouf, cinema e un pianoforte a Firenze: l'Istituto del futuro taglia il nastro

Divani, pouf, cinema e un pianoforte a Firenze: l'Istituto del futuro taglia il nastro

Divani, pouf, un’aula cinema. L’Itt Marco Polo, con le sue continue trasformazioni, dimostra che un’altra scuola è possibile. Ecco che il preside Ludovico Arte, che ieri ha accolto il sindaco Nardella, l’assessore Funaro, il presidente del Q4, Mirko Dormentoni e la direttrice dell’Usp Susanna Pizzuti, prosegue nella trasformazione dell’istituto, che da vecchio prefabbricato è diventato un "modello di scuola all’avanguardia, che deve diventare di esempio per tutti" ha evidenziato il sindaco. Arte ha utilizzato l’80% dei fondi del Pnrr, pari a 400mila euro, per proseguire lungo la scia dell’innovazione e della bellezza. Spazio dunque ad un’area relax, a una stanza cinema e ad un laboratorio scientifico multifunzionale. Ma non basta. Tutte le 60 aule sono state rinnovate con grafiche accattivanti a tutta parete e un’app che serve per condividere contenuti didattici e social. "Da oltre 10 anni portiamo avanti la riqualificazione degli spazi - ha detto Arte -. Lo facciamo perchè secondo noi portare bellezza è un atto educativo. Dove si sta bene si impara meglio. Puntiamo molto sul benessere psicologico dei ragazzi. Dobbiamo superare quel concetto un po’ punitivo della scuola. Cambiare le cose è possibile e non servono certo i miracoli. Noi abbiamo a disposizione gli stessi fondi di tutti gli altri". I ragazzi di prima vanno alla scoperta della scuola e sono i primi ad essere colpiti da tanta innovazione. Ci sono le aule all’aperto, panchine a forma di libro, i pouf lungo i corridoi. E poi la street artist. Nell’atrio, un pianoforte. Chi vuole può mettersi a suonare.