
Pareti green e aule immersive, migliaia di docenti affollano la kermesse . Valditara: "Integrazione, soldi per ridurre il gap". Funaro: "Non concordo".
Da una parte il ministro Valditara invita aa riscoprire che "è bella l’immediatezza della carta e della penna, che generano la vera creatività". Dall’altra, però, la scuola che si mette in mostra è fatta di visori, di pc fin dall’infanzia, di metaverso e di Lego che diventano anche uno strumento per imparare a costruire e a programmare un robot.
Benvenuti a Didacta Italia, che ha aperto ieri alla Fortezza da Basso e che fino a domani ospiterà in tutto 2.300 eventi. Migliaia i prof arrivati anche da fuori regione per scoprire le novità che ruotano attorno al mondo della scuola, tra intelligenza artificiale, pareti green ed aule immersive. A tagliare il nastro, il ministro Valditara, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la sindaca Sara Funaro, la rettrice Alessandra Petrucci, il presidente di Firenze Fiera Lorenzo Becattini e il presidente di Indire, Francesco Manfredi.
Tra robot a quattro zampe e stanze sensoriali è complicato trovare il bandolo della matassa. Ma in quale direzione sta andando la scuola? "Qui troviamo idee didattiche innovative, anche per rinnovare gli spazi, ma è anche vero che molte proposte rimangono un libro dei sogni, perchè non disponiamo di fondi sufficienti", osserva il preside del Sassetti-Peruzzi, Osvaldo Di Cuffa.
Ma Didacta trasporta i prof nel futuro, tra app che aiutano i ragazzi a ripassare, pareti che prendono vita con i qr code, tappeti su cui disegnare virtualmente e una mini casa domotica da creare grazie alla robotica educativa. Tra le novità, ecco Reflectis VirtuaLearn: indossando un visore, l’alunno si ritrova catapultato all’interno del Colosseo oppure può sperimentare il montaggio e lo smontaggio di macchinari.
Grande spazio, poi, all’intelligenza artificiale che può supportare i docenti nella preparazione dei materiali e aiutare i ragazzi nello studio. C’è pure un videogioco che parla latino, proposto dalla Fondazione Franchi. Ma ieri si è parlato anche di educazione di genere con Gino Cecchettin: "Ho incontrato tanti studenti e docenti a giro per l’Italia ed ho visto che c’è il desiderio di un mondo nuovo, dove la violenza non sia certo tra gli elementi distintivi della società. Sono i giovani a chiederci un cambio di passo", le sue parole.
Didacta, ancora, ha tenuto a battesimo l’osservatorio permanente sull’educazione civica che vede insieme la Robert F. Kennedy Human Rights Italia, con il supporto dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, per accendere un faro sullo stato dell’arte dell’educazione civica, a partire dalla scuola primaria. Infine, da registrare un botta e risposta tra il ministro Valditara e la sindaca Funaro intorno allo ‘Ius scholae’ istituito dalla giunta comunale di Firenze.
"Sono tutte belle belle dichiarazioni di principio ma poi è l’integrazione che deve essere realizzata e noi per la prima volta abbiamo messo dei soldi - ha detto il ministro -. Solo così si riduce quel gap che oggi porta a far sì che nella stessa classe ci sia un ragazzo italiano e un ragazzo straniero che ha un anno, o addirittura due, in meno di competenze sulla conoscenza dell’italiano".
E Funaro: "A Firenze nelle scuole lavoriamo sull’integrazione da tempo. Non concordo per nulla con il ‘gap’ di cui parla il ministro, perché non sono le differenze di provenienza che fanno sì che un ragazzo abbia più o meno competenze. Tanti bambini di cui si parla sono nati a Firenze e non hanno nessun gap".