Sollicciano, il sesso in carcere è vietato ma la detenuta resta incinta

Il sindacalista Grieco: "Ormai nulla più sconcerta, il carcere è alla deriva su più fronti"

L'ingresso del carcere di Sollicciano (New Press Photo)

L'ingresso del carcere di Sollicciano (New Press Photo)

Firenze, 18 luglio 2018 - "Di solito apprendere di essere in uno stato di gravidanza nella maggior parte dei casi è comunemente un evento di gioia, ma quando ciò sembrerebbe essere avvenuto in un istituto penitenziario, quello di Sollicciano, e che la protagonista sia una detenuta da mesi ivi ristretta, la questione pone molti interrogativi essendo vietata la pratica del sesso in carcere".

Ne dà comunicazione in una nota il segretario generale regionale della Uil-PA Polizia Penitenziaria della Toscana Eleuterio Grieco. "Nel carcere di Sollicciano - si legge nella nota - ormai nulla più sconcerta essendo ormai alla deriva più totale su tutti i fronti. Ovviamente tutto accade con l'indifferenza dei vertici regionali e nazionali dell'amministrazione penitenziaria posti da mesi a conoscenza di ciò che succede nel penitenziario".

Aggiunge Grieco: "'Il caso di Firenze Sollicciano e della sua gestione è significativo, dove a pagare il dazio, da mesi, sono solo e sempre gli agenti di polizia penitenziaria sia in termini di sanzioni disciplinari che di giudizio annuale oltre a vedersi comprimere giornalmente i propri diritti". Conclude Grieco: "Se l'amministrazione penitenziaria non interviene con coraggio e immediatezza altre notizie negative giungeranno al cospetto".

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