MANUELA PLASTINA
Cronaca

Deleghe, il sindaco congela la sforbiciata

Calamandrei blocca la resa dei conti con il vice Aramini e l’assessore Merenda dopo le anticipazioni de La Nazione

Deleghe, il sindaco congela la sforbiciata

di Manuela Plastina

A Impruneta improvvisamente tutto tace. Almeno ufficialmente. Perché nei palazzi della politica e nelle chiacchiere di paese, il rimpasto di giunta annunciato dal Pd e riportato ieri dal nostro giornale, ha avuto l’effetto di una bomba che ha colpito tutto e tutti. I tre segretari dei circoli dem del territorio, Giulia Del Vivo di Impruneta, Giuseppe Cianti di Bagnolo e Francesco Bianchi di Tavarnuzze hanno firmato un documento in cui annunciano il depauperamento delle maggiori deleghe agli assessori Matteo Aramini e Sabrina Merenda, ‘rei’ di aver lasciato la tessera del partito. Ma ciò che brucia di più, è stata la costituzione di una lista civica chiamata "Impruneta futura" che vede candidato sindaco alle amministrative di primavera proprio Aramini, attuale vice del primo cittadino (non ricandidabile) Alessio Calamandrei.

Alla lista civica ha già dato il sostegno Italia Viva: proprio sull’alleanza con IV c’è stata la frattura interna ai dem con numerosi fuoriusciti illustri. "Non possiamo esimerci dal tutelare la serietà dell’istituzione e la credibilità del partito" dicono dal Pd, pur avendo preferito coi colleghi metropolitani di non defenestrare i due ‘ribelli’ per non "compromettere la tenuta dell’amministrazione", ormai prossima alla sua conclusione naturale. Quindi via il turismo, lo sviluppo economico e l’associazionismo ad Aramini (che perde anche la carica di vicesindaco), via parte dell’istruzione e sport a Merenda. Ma i due assessori hanno saputo del taglio di deleghe da La Nazione: il sindaco Calamandrei avrebbe dovuto comunicarlo loro nella riunione di giunta convocata per ieri mattina alle 9,30. Riunione che è stata annullata dallo stesso sindaco dopo le notizie uscite sul nostro giornale. Eppure, confermano dal Pd, il taglio è stato deciso in una riunione il 31 gennaio con sindaco e responsabile metropolitano enti locali. Nella stessa occasione era stato anche concordato che la comunicazione ufficiale del rimpasto sarebbe stata precedente alla riunione di giunta.

Ma Calamandrei non ha preso bene l’articolo: ha disdetto la giunta e pare non abbia firmato alcun cambio di deleghe. A ieri sera, il messo comunale non aveva portato alcuna comunicazione ad Aramini e Merenda. In questo momento, dunque, mantengono le loro deleghe ‘pesanti’ a turismo, sviluppo economico, associazionismo, scuola e sport. E Aramini è ancora ufficialmente il vicesindaco. I due preferiscono non commentare e aspettano decisioni ufficiali che solo una firma del sindaco in persona possono fornire, pur se condizionate da un partito di cui fa parte e che non ha accettato la fuoriuscita di alcuni suoi pezzi grossi, tra cui anche il presidente del consiglio comunale Paolo Magnelli, la consigliera Lucilla Lepri e buona parte del gruppo dirigente del circolo Pd di Tavarnuzze. Ma al momento la scure si vuole abbattere solo sui due membri della giunta. E a farla calare sarà la penna di Calamandrei, se e quando firmerà un rimpasto che al momento pare congelato.