Decreto legge in arrivo. Terzo mandato ai sindaci dei Comuni sotto i 15mila. Via i limiti per i più piccoli

Il testo in materia di elezioni approda oggi in Cdm e potrebbe modificare l’articolo 51 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. Tante le amministrazione coinvolte, in particolare quelle del Mugello.

Potranno candidarsi per un terzo consecutivo mandato i sindaci dei Comuni con più di 5mila abitanti e fino a 15mila, dove ora vige il limite di due mandati di fila. Lo prevede una bozza, passibile di variazioni, del decreto legge in materia di elezioni atteso oggi in Consiglio dei ministri. Il provvedimento modifica l’articolo 51 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, eliminando inoltre i limiti (ora di 3 mandati consecutivi) per i sindaci dei Comuni fino a 5mila abitanti. La norma precisa che i mandati svolti o in corso all’entrata in vigore del decreto si computano per l’applicazione delle disposizioni.

Una minirivoluzione che, salvo colpi di scena, avrà un impatto immediato anche sui Comuni dell’area fiorentina, dove si contano ben cinque amministrazioni sotto i 5mila abitanti (Firenzuola, Marradi, Londa, Palazzuolo sul Senio e San Godenzo) e undici che non superano quota 15mila abitanti (Fiesole, Greve in Chianti, Scarperia e San Piero, Barberino Tavarnelle, Barberino di Mugello, Rignano sull’Arno, Vicchio, Pelago, Rufina, Dicomano e Vaglia). Uno scacchiere politico che, in concomitanza con la corsa a Palazzo Vecchio, sarà animato nei prossimi mesi da mosse e contromosse dei candidati per le elezioni amministrative del 2024. A partire dall’area mugellana, dove i Comuni che andranno al voto sono in tutto nove e i sindaci, storici o con alle spalle un solo mandato, hanno cominciato a prendere in seria considerazione l’idea di indossare la fascia tricolore per tutta la vita, o nel caso dei paesi più grandi, per una terza e ultima volta. Ancora è presto per fare previsioni, ma nella politica locale si cominciano a fare i calcoli e a ripensare ai possibile passaggi di testimoni già preventivati.

Anche se, come già riportato da la Nazione in un articolo precedente, non tutti i primi cittadini sono così entusiasti di ricoprire quella carica a vita o per un ulteriore mandato.

C’è un fattore, infatti, da considerare quando si parla di comuni di piccole dimensione: ovvero, la realpolitik. Non esistono infatti deleghe o collaboratori al quale scaricare gli impegni secondari, il sindaco dei piccoli comuni, e la cronaca dal Mugello gliene dà atto, sono ovunque: battono cantieri e fanno gli auguri alle centenaria di turno, per poi tornare a Palazzo e firmare atti e regolamenti che portano con sé oneri (in particolare legali) e onori di specie.

A tutto ciò, a inizio 2024, è scattato anche l’aumento di stipendio. Gli incrementi maggiori sono per i grandi Comuni, ma anche per i primi cittadini dei Comuni piccolissimi: con abitanti tra 5 e 10 mila unità, la retribuzione del 2024 arriverà a 4 mila euro lordi mensili, con un aumento 1.500 euro sul 2021. Mentre per la fascia superiore (10-30mila), che comprende per esempio Calenzano, la busta paga del primo cittadino passa da circa 3mila euro a oltre i 4mila. Infine, per i sindaci delle amministrazioni con meno di 3 mila abitanti, molto frequenti nell’area del Mugello, il compenso salirà a 2.208 euro lordi al mese dall’anno prossimo.