
Decibel Open Air, una donna per dj In consolle la figlia di Angelo Di Livio
di Barbara Berti
"Le donne portano una prospettiva diversa, unica. La presenza di tante artiste mostra come anche questo mondo non sia più una prerogativa maschile". Parola della dj Adiel, al secolo Alessia Di Livio, romana, classe 1991, figlia del calciatore Angelo “soldatino” Di Livio, ex bandiera della Fiorentina.
La romana è nella line-up della giornata odierna del Decibel Open Air, il grande festival di musica elettronica in corso nell’area di 100mila metri quadrati, in via Lucchese all’Osmannoro. E oltre ai più noti Salmo e Lazza, sarà una consolle molto ’rosa’: dalla belga Amelie Lens (con un seguito di due milioni di persone) alla napoletana di Scampia Deborah De Luca, da Anfisa Letyago (33 anni, siberiana cresciuta a Napoli con 1,2 milioni di follower) all’ucraina Daria Kolosova. Poi, ancora Olympe, Honeyluv, Raven, Sara Mozzillo e, appunto Adiel che suonerà dalle 17 alle 18,30.
Alessia, come nasce la passione per la musica elettronica?
"Da una combinazione di curiosità e attrazione per i suoni. Ho iniziato come pr. Osservavo dj suonare, provavo ammirazione per come controllavano la pista. Mi sono resa conto che desideravo essere il fulcro di quell’energia".
Quali sensazioni ed emozioni per la performance fiorentina?
"Tornare al Decibel e suonare a Firenze mi emoziona molto, perché è un luogo che mi ha sempre dato un’accoglienza calorosa e amo l’energia del mio pubblico italiano".
Quale è il suo legame con la città?
"Ho bellissimi ricordi di Firenze, una città ricca di arte e storia. Quando sono qui amo passeggiare per le strade e perdermi nella bellezza dei suoi monumenti".
Suo padre è tra i suoi primi fan…
"Sono grata a mio padre per il suo supporto in ogni aspetto della mia vita, comprese le mie scelte artistiche. Dal momento in cui gli ho parlato dei miei desideri, ha capito che era la strada giusta per me, prima ancora che io potessi rendermene conto. È bello suonare nella città in cui ha giocato e condividere queste esperienze con lui".
E’ tra le dj più performanti del berlinese Berghain, considerato uno dei club underground più importanti al mondo: orgogliosa?
“Il Berghain ha qualcosa di davvero speciale: una combinazione unica di atmosfera, sound system e una mentalità di accesso alla musica. È un luogo in cui la musica e l’esperienza si uniscono in modo unico".
Perché ha deciso di aprire una sua etichetta discografica?
"Dal 2016 ho dato vita a ‘Danza Tribale’, mi dà l’opportunità di dedicarmi alla produzione e promozione musicale. Grazie alla mia etichetta, oltre a esprimere la mia visione, posso dare spazio ad altri artisti, soprattutto aiutare gli emergenti".