Dante censurato. Ma è un faro senza pregiudizi

La scuola non dovrebbe censurare Dante per preservare i ragazzi da shock religiosi. Dante è un poeta che aiuta a comprendere la vita e a trovare speranza anche nei momenti bui. Gli insegnanti dovrebbero essere come Virgilio, guidando i ragazzi nella scoperta della vita.

Non far studiare Dante a un ragazzino islamico per preservarlo da non so quale shock religioso, è l’emblema di ciò che la scuola non dovrebbe mai fare. Il problema non sono i ragazzi, le loro famiglie e la loro fede religiosa, ma una scuola che ha dimenticato il suo ruolo e smarrito il senso del percorso educativo che è apertura alla realtà. La censura non aiuta affatto e chi legge Dante non può che rimanere colpito. Dante è il poeta della vita come scoperta, viaggio, domanda di senso, conoscenza. Se passa la censura allora finiremo per non studiare Pavese, Leopardi o Pirandello, perché ogni autore a modo suo ci “sfida”. “Si ama Dante perché parla di noi, di ognuno di noi. Nessuno conosce meglio le passioni umane, il profondo dell’animo umano come Dante…Quando mi chiedono se Dante è ancora moderno, è come se mi chiedessero se sono moderni il sole, l’acqua”. Così descrisse il “rapporto” con Dante, Roberto Benigni che tanto si impegna a far riscoprire la bellezza e il valore di Dante. Un volume che aiuta nella comprensione è di Franco Nembrini docente di italiano in un liceo. Tre i suoi volumi dal titolo Uscimmo a riveder le stelle. Titolo che indica un segnale di speranza, perché di “inferni” ne stiamo vedendo tanti dalle guerre in atto alla pandemia e abbiamo bisogno di ritrovare “ragioni per sperare”. Come ci racconta Nembrini: “Dante ci racconta che dall’inferno, da qualunque inferno, si può uscire”. Anche nel suo tempo c’erano epidemie, guerre, ingiustizie, ma non si è bloccato né lamentato: “Ha guardato in faccia il male del mondo e ne è uscito”, perché “si può sempre uscire a riveder le stelle”. Ma non da soli. Occorre una guida, che ci accompagni, cioè ci faccia compagnia, come Virgilio. La scuola è un percorso, i ragazzi hanno domande, fanno scoperte e gli autori con le loro opere li aiutano. Gli insegnanti e tutti noi adulti dovremmo essere come Virgilio per accompagnare i ragazzi nella scoperta della vita.

Gabriele Toccafondi

già sottosegretario

al Ministero dell’Istruzione