"Danni alla tomba di Collodi". Scatta esposto in procura

La denuncia degli eredi: "Lesionata la cappella del papà di Pinocchio". A rovinarsi anche la sepoltura di Paolo Lorenzini, autore di ’Sussi e Biribissi’.

"Danni alla tomba di Collodi". Scatta esposto in procura

"Danni alla tomba di Collodi". Scatta esposto in procura

La tomba di Collodi sarebbe stata danneggiata da alcuni lavori eseguiti nel cimitero dove riposa il papà di Pinocchio a Firenze. A denunciare "lo scempio" che ha deturpato la cappella e la cripta dove è sepolto Carlo Lorenzini, lo scrittore passato alla storia come Collodi, sono stati i suoi pronipoti. Gli eredi del romanziere che ha stregato generazioni di bambini e ragazzi hanno denunciato il danneggiamento ad alcune cappelle nel Cimitero monumentale delle Porte Sante di San Miniato, sulla collina di Firenze sopra piazzale Michelangelo. Tra queste, avrebbe subito danni proprio la cappella dove è sepolto non solo Carlo Lorenzini, ma anche Paolo Lorenzini, suo nipote, autore di un altro romanzo celebre per giovanissimi ‘Sussi e Biribissi’. La causa dei danni, sostengono i discendenti, sarebbe da riportare ai lavori di rifacimento di un camminamento davanti alla cappella di famiglia Lorenzini, un intervento commissionato dal Comune, ente proprietario del camposanto che notoriamente ospita tanti personaggi celebri della città. "Il danno è uno scempio macabro ed enorme - spiega Gianluca Lorenzini, il discendente di Collodi - con particolare riguardo all’interno del piano sottostante corrispondente alla cripta ma anche al piano terra dove le pareti di marmo si stanno staccando dai muri retrostanti. In cripta sono stati riscontrati i seguenti danni: parete di marmo abbattuta, lapidi sepolcrali di marmi ottocenteschi scoperchiate fino a perforare i forni contenenti quattro bare, oltre alle cassette di zinco con i resti mortali di molti miei antenati, incluso il Collodi".

"Il tutto - secondo una spiegazione dei danneggiati - perché dei lunghi tondini di ferro sono stati infilzati con perforazioni nel sottosuolo scavato lungo il camminamento". I danni, fa sapere Gianluca Lorenzini, sono stati denunciati alle autorità competenti e c’è un procedimento penale in corso da diversi mesi presso la procura di Firenze. Quanto accaduto, continua il pronipote, "offende non solo la famiglia Lorenzini bensì la storia d’Italia e un suo illustre fautore, giornalista, critico di livello internazionale oltreché autore di grandi opere", inoltre "non abbiamo potuto procedere di recente a compiere una sepoltura, problema che, mi risulta, riguarda anche altre cappelle". "Fra due anni - continua - ricorrono i 200 anni dalla nascita dello zio Carlo, come lo chiamiamo in famiglia, e penso che sia doveroso un intervento mirato al ripristino della Cappella attraverso un movimento che si elevi a livello di media, del mondo culturale, intellettuale ed economico".