La ’Prima’ e la ’Terza’: dopo il toccante e intenso ’Requiem Tedesco’ davanti a una sala gremita e partecipe, altri due pilastri del repertorio sinfonico inaugurano il ciclo che Daniele Gatti, alla testa dell’Orchestra del Maggio Fiorentino, riserva all’esecuzione integrale delle Sinfonie di Johannes Brahms. Domani sera (ore 20) in Sala Mehta il sipario si aprirà sulle note della Sinfonia n.3 op. 90, scritta nell’estate del 1883 a quasi sei anni di distanza dalla precedente. La prima esecuzione ebbe luogo nello stesso anno a Vienna e il trionfo fu tale da stupire lo stesso Brahms, che, pur diffidando del consenso immediato del pubblico, ne fu intimamente compiaciuto. La seconda parte è invece dedicata alla Sinfonia n.1 op. 68, ultimata nel 1876 dopo più di vent’anni di gestazione tra spunti di scrittura, abbozzi e ripensamenti. Risolutivo fu, a questo proposito, il soggiorno trascorso da Brahms nell’isola di Rügen nel Mar Baltico. Il critico Eduard Hanslich additò la "Prima" come legittima prosecuzione del percorso beethoveniano, tanto che Hans von Bülow, il più autorevole direttore d’orchestra, la apostrofò come "Decima". I biglietti disponibili sono in rapido esaurimento; perciò il teatro ha reso disponibili i posti nella tribuna riservata al coro. L’ultimo appuntamento con Gatti e Brahms è per il 26 ottobre (ore 20). In cartellone le Sinfonie n.2 e 4.
Chiara Caselli