Dal concertone ai cortei. Massini e Pelù a Roma: "La rivoluzione dal palco"

I due artisti porteranno un messaggio da Firenze contro l’assenza di sicurezza. Cgil, Cisl e Uil compatte: "Introdurre il reato di omicidio sul lavoro".

Dal concertone ai cortei. Massini e Pelù a Roma: "La rivoluzione dal palco"

Dal concertone ai cortei. Massini e Pelù a Roma: "La rivoluzione dal palco"

Da Firenze al Concertone del Primo Maggio per dire basta alle stragi sul lavoro. Quest’anno eccezionalmente in scena al Circo Massimo e in diretta su Raitre, Rai Radio 2, Raiplay e Rai Italia (dalle 15,15), presentato da Noemi ed Ermal Meta, il tradizionale appuntamento musicale promosso dai sindacati in occasione della Festa dei lavoratori, vede sul palco anche lo scrittore e drammaturgo Stefano Massini e il rocker Piero Pelù. "Siamo al Primo Maggio 2024 e sembra di rivivere, purtroppo, quel film del giorno della marmotta (‘Ricomincio da capo’, ndr) in cui si ripetono sempre le stesse cose, solo che non c’è niente da sorridere in questo caso" sostiene Pelù.

"Contiamo una media orribile, una delle peggiori in Europa, di tre morti al giorno, non contiamo più quanti contratti di lavoro sono stati annientati dalle delocalizzazioni e da questo capitale sempre più selvaggio, libero di fare quello che vuole. E noi ci ritroviamo su questo palco a cercare di portare, in fondo, un sorriso in una situazione che purtroppo è sempre più intricata" continua ‘El Diablo’ che sul palco sicuramente farà sentire ‘Maledetto cuore’ e ‘Novichok’, due nuovi brani dell’album ‘Deserti’, in uscita il 7 giugno. Sicuro, invece, il tema che affronterà Massini, primo italiano a vincere il Tony Awards per la drammaturgia, a tutti gli effetti il Premio Oscar del teatro. Insieme a Paolo Jannacci (figlio di Enzo, ndr), parlerà di sicurezza sul lavoro con il pezzo di denuncia sociale ‘L’uomo nel lampo’, già presentato sul palco dell’Ariston all’ultimo festival di Sanremo. Il brano di teatro-canzone è la triste e commovente storia di un padre morto sul lavoro che si rivolge al figlio".

"Questa è la quarta volta che salgo sul palco del Primo Maggio" dice Massini, reduce di due minuti di applausi nella ‘sua’ piazza Signoria lo scorso 25 aprile dopo aver interpretato il monologo ‘censurato’ di Antonio Scurati. "È sempre una grande emozione per me unire l’arte ai diritti negati, mi sono sempre occupato di lavoro nei miei testi" continua lo scrittore. "Stavolta è bellissimo portare al Concertone il brano di Sanremo che ha fatto tanto parlare, sollevando attenzione e indignazione sul tema dei troppi incidenti sul lavoro" conclude.

Ma oltre alla coppia Massini-Pelù, sarà tutta Firenze a mobilitarsi con cortei previsti da Cgil, Cisl e UIl in partenza da Sesto (ore 10.15 da piazza Ginori), Barberino (ore 9.30 da piazza Cavour), Pontassieve (ore 10 in Piazza Vittorio Emanuele) e Fiesole (ore 10.15 dalla casa del popolo). Previsto anche un corteo indetto da un coordinamento di Usb, Cobas, Cub, Cpa, Collettivo di fabbrica Gkn, Assemblea 16 febbraio e altri che partirà dal cantiere Esselunga di via Mariti alle 10. "È una festa del lavoro in cui ancora c’è tanto da conquistare -dice il segretario generale Cgil Firenze, Bernardo Marasco-. Il lavoro svilito e destrutturato porta a due emergenze: il lavoro povero e la mancanza di sicurezza. Spesso le due cose sono connesse, come si vede dalle dinamiche generate dai sistemi di subappalti". Interviene anche il segretario generale Cisl, Fabio Franchi: "Ci ritroveremo nelle piazze del nostro territorio per ribadire che il sindacato continua nella sua azione di prendersi cura del lavoro e dei lavoratori, perché è un atto di democrazia, perché è un atto di partecipazione ed è un atto di giustizia sociale". "Sicurezza, lavoro povero, carenza di investimenti - conclude il segretario Uil, Paolo Fantappiè – quello di quest’anno sarà un Primo Maggio ancora una volta di mobilitazione, in cui al centro c’è il tema della giustizia sociale. Sulla sicurezza sul lavoro, visto che i numeri nel 2024 continuano ad aumentare, chiediamo l’istituzione di una procura speciale e del reato di omicidio sul lavoro".

Barbara Berti

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