EMANUELE BALDI
Cronaca

Dagli studentati al verde . In ballo il futuro della città. Iv, Del Re e il gruppo misto aghi della bilancia per l’ok

Numeri risicati per la maggioranza con l’imminente arrivo in Aula di una delibera chiave. Lo strappo con i renziani e il ruolo di Firenze Democratica ora turbano i sonni del Pd .

Dagli studentati al verde . In ballo il futuro della città. Iv, Del Re e il gruppo misto aghi della bilancia per l’ok

Dagli studentati al verde . In ballo il futuro della città. Iv, Del Re e il gruppo misto aghi della bilancia per l’ok

Pavimenti di cristallo, passi felpatissimi e sguardi diffidenti in Palazzo Vecchio. All’indomani delle sfuriate renziane, che dal palco della Leopolda ha scagliato una serie di dardi avvelenati agli ex amici dem, roba che al confronto le rottamazioni erano pacche sulle spalle ("Cambiate nome siete il partito delle poltrone, voi di sinistra? Non siete nemmeno mancini...) e delle repliche dal fortino Pd affidate al pur sempre cauto segretario cittadino Andrea Ceccarelli ("Matteo vuole solo piazzare i suoi, non ha un’idea per la città") il clima nel variegato mondo del centrosinistra di piazza Signoria è rovente.

Più di un orecchio è già rivolto a quello che accadrà oggi in Regione durante l’incontro del gruppo consigliere del Pd con un nutrito gruppo di esponenti dem pronti a chiedere il siluramento di Stefania Saccardi in corsa per il Comune in solitaria e contro il centrosinistra di Sara Funaro (tuttavia l’ipotesi più probabile, quella che potrebbe evitare la definita rottura tra Pd e Iv anche in Regione prevede la “sospensione tecnica” degli incarichi di Saccardi sia per le sue deleghe di assessora sia per il suo ruolo istituzionale di vicepresidente della Toscana con lo stop alle partecipazioni alle riunioni di giunta durante la sua campagna elettorale). Ma la patata bollente in Palazzo Vecchio è un’altra e si chiama, Poc, il piano operativo comunale che sarà discusso e votato dal 25 al 27 marzo. Di fatto il disegno della città futura che il presidente della commissione urbanistica Renzo Pampaloni conosce in ogni minimo dettaglio e ci aiuta a capirne comunque i punti chiave:

"I temi sono tantitssimi, si va dalla questione degli studentati privati che non saranno più ammessi nell’area Unesco e avranno comunque regole più vincolanti per le destinazioni di percentuali di posti letto per lo studentato pubblico, all’housing sociale dove, semplificando, anziché la monetizzazione con i soldi che poi vengono girati a Casa Spa per gli alloggi Erp si incentiva la la percentuale del 20% da destinare subito agli affitti calmierati per venire incontro alla fascia grigia della popolazione con case subito a disposizione". E poi ancora la battaglia di Nardella sul blocca degli affitti brevi nel centro storico, le infrastrutture con lo scambiatore di Rovezzano, l’obbligo sulle nuove edificazioni di riservare un tot di posti bici e tutte le iniziative per rilanciare il verde e combattere le isole di calore".

Documenti, osservazioni ed eendamenti sono una marea e trovare la quadra politica non sarà cosa semplice. Ma a preoccupare qualcuno sono i numeri in aula. A conti fatti per l’ok al piano e la sua immediata eseguibitlità ne servono 19. Il Pd ha 15 consiglieri, che con la lista Nardella salgono a 17 e a 18 con il voto dello stesso sindaco. Manca sulla carta un voto che potrebbe arrivare dal gruppo Misto, ma anche da Italia Viva visto che di fatto lo strappo non è consumato ancora in Palazzo Vecchio. Ma c’è chi teme che il banco salti visto che i delreiani di Firenze Democratica hanno presentato una serie di emendamenti che, se non approvati, portreanno al voto contrario. Quindi con numeri risicatitissimi e i dubbi di Iv e Firenze Democratica, per il Pd potrebbe essere necessario attingere un ‘sì’ altrove. Ma dove? In particolare i consiglieri che potrebbero dare una mano ai Dem sono entrambi del gruppo Misto, gli ex Lega Andrea Asciuti e Michela Monaco. Monaco si dice "favorevole" a votare il Poc e quindi è lei la principale alleata del Pd.

Discorso diverso per Asciuti che a breve entrerà nel gruppo Indipendenza di Gianni Alemanno e afferma di volersi "consultare con loro prima di prendere una decisione definitiva" anche se "io sono un uomo libero e voto in coscienza: l’ho sempre fatto". "Restiamo in maggioranza ma con senso critico" dice sibillina la capogruppo di Iv Mimma Dardano. E sul Piano operativo sia Dardano che la collega Barbara Felleca presenteranno qualche emendamento, con una linea chiara: "Il nostro non sarà un voto contro qualcuno ma per Firenze. Stiamo studiando" gli atti. Quasi scontato che il centrodestra compatto voterà no al piano.

(ha collaborato

Niccolò Gramigni)