Da Verrazzano, una star. Il docufilm sulla sua vita da Firenze agli Stati Uniti

Il giornalista Alan Friedman presenta il docufilm su Giovanni Da Verrazzano, svelando nuovi dettagli sulla sua vita e esplorazioni. L'opera rivela il ruolo fondamentale del navigatore nel collegare Europa e America del Nord. La premiere avverrà a New York per il 500° anniversario dell'arrivo di Da Verrazzano nella baia nel 1524, seguita da eventi celebrativi in Toscana.

Da Verrazzano, una star. Il docufilm sulla sua vita da Firenze agli Stati Uniti

Da Verrazzano, una star. Il docufilm sulla sua vita da Firenze agli Stati Uniti

"Giovanni Da Verrazzano? Fu in molti modi più importante di Cristoforo Colombo". Parola di Alan Friedman, giornalista, scrittore, conduttore tv e anche produttore cinematografico. Ed è proprio in questa veste che ha messo a segno uno scoop storico con il suo documentario intitolato "Giovanni Da Verrazzano: Dal Rinascimento a New York City", per la regia di Giuseppe Pedersoli. Il docufilm farà il suo debutto a New York il 17 aprile in occasione delle celebrazioni per il 500° anniversario dell’arrivo della nave di Da Verrazzano nella baia di New York, il 17 aprile 1524. Celebrazioni che poi proseguiranno in Toscana visto che il navigatore umanista nacque nel 1485 in via Ghibellina da genitori benestanti, Pier Andrea di Bernardo da Verrazzano e Fiammetta Cappelli, che avevano un castello a Greve in Chianti. "Uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi" sono le parole del governatore Eugenio Giani per ricordare il geografo e marinaio che "rappresenta il più forte anello di congiunzione tra l’Europa e l’America del Nord" aggiunge Giani, che volerà a New York per l’occasione. Ma non sarà l’unico politico, come racconta a "La Nazione" Alan Friedman. "Al Paley Center saranno il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome Massimiliano Fedriga, il comandante dell’Istituto Geografico Militare generale Massimo Panizzi in questo evento sponsorizzato dalla Niaf, National Italian American Foundation".

Come nasce il docufilm?

"Circa 18 mesi fa, mi trovavo in Toscana. Mi raccontarono questa storia incredibile e ho pensato di rivelarla al mondo, tanto che il film è bilingue".

La storia non è quella che si trova sui libri?

"Non proprio. Grazie al lavoro dell’archivista fiorentino Marco Calafati, il film rivela per la prima volta su pellicola i documenti originali riguardanti il prestito fatto nel marzo 1523 dalla Banca Gondi, ritrovati negli archivi della famiglia. Le pagine confermano l’investimento di 700 scudi nella spedizione di Da Verrazzano. Questo finanziamento iniziale, insieme alle personali intercessioni di Antonio Gondi, si

rivelarono decisive nell’ottenere l’approvazione del viaggio da parte del Re di Francia Francesco I".

E poi?

"Il film dimostra che fu lui a mettere piede per primo in Nord America e a mappare l’intera costa orientale del continente, dalla Carolina del Nord fino a Terranova, mentre Cristoforo Colombo rimase nei Caraibi. C’è poi una sezione dedicata agli incontri di Da Verrazzano con i popoli indigeni del Nord America che incontrò lungo il cammino. E qui scopriamo che, a differenza dei conquistadores spagnoli, Da Verrazzano ebbe rapporti amichevoli con le tribù che incontrò lungo la costa orientale e trattò i popoli indigeni sempre

con rispetto, persino ammirazione".

Chi è l’attore che interpreta Da Verrazzano?

"Carlo Pedersoli Jr., il nipote di Bud Spencer, ha una certa somiglianza. La voce narrante, invece, è di Neri Marcorè".

In Italia quando si vedrà?

"L’anteprima a Firenze il 23 aprile nel Salone dei Cinquecento a cui seguirà una cena di gala a Palazzo Gondi. Poi sarà trasmesso dalla Rai".

Le celebrazioni continueranno?

"Il 24 aprile, all’Istituto Geografico Militare di Firenze sarà inaugurata una mostra dedicata all’influenza di Giovanni Da Verrazzano sulla cartografia mondiale dal XIV al XVI secolo. Ci sarà Daniela Ballard, console generale Usa a Firenze. Poi partirà una gara scolastica per gli studenti sulla vita di Giovanni Da Verrazzano".

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