DUCCIO
Cronaca

Da Impruneta in pellegrinaggio all’Annunziata

Duccio

Moschella

Dodicesima edizione, mercoledì prossimo, vigilia della Natività di Maria, del pellegrinaggio a piedi dal Santuario di Santa Maria dell’Impruneta alla Basilica della Santissima Annunziata. La partenza sarà alle 14,30 da piazza Buondelmonti per iniziare a percorrere, in preghiera e raccoglimento, i sedici chilometri necessari a raggiungere il Santuario Mariano fiorentino. Alle 20 è prevista la sosta per l’Adorazione Eucaristica nella Chiesa di Santa Felicita e alle 20,30 i pellegrini saranno accolti in piazza San Giovanni dal cardinale arcivescovo Giuseppe Betori, che proseguirà con loro fino alla basilica della Santissima Annunziata, dove sarà impartita la benedizione finale.

Dopo due anni di pandemia, che hanno costretto gli organizzatori a pesanti limitazioni, il pellegrinaggio torna alla formula iniziale grazie alla collaborazione fra il Quartiere 1 e l’associazione Amici della Cate. La partecipazione è libera, ma occorre lasciare il proprio nominativo sulla pagina dedicata del sito www.pellegrinaggionativitamaria.org entro domenica 4 settembre. All’atto dell’iscrizione verrà chiesto se si vorrà usufruire dei bus messi a disposizione per il trasferimento dal centro di Firenze ad Impruneta, altrimenti raggiungibile con mezzi propri. Nel sito si trova anche la pagina dove è possibile lasciare la personale intenzione di preghiera, che sarà portata durante il cammino e poi deposta sull’altare della Santissima Annunziata. E’ a pellegrinaggi come questo, le cui origini sono plurisecolari, che si deve la rificolona, ovvero l’uso di portare in giro lampioncini di carta colorata appesi ad una canna, utilizzati in origine per illuminare il proprio cammino dai tanti contadini e montanari che, provenienti sia dal vicino contado che dalle zone più impervie del Casentino e della Montagna Pistoiese, venivano in città per festeggiare la natività della Madonna proprio alla Santissima Annunziata. Mercoledì 7, finiti i vincoli da rischio di contagio, la tradizione può tornare a vivere.