Editoriale

Criptovalute, valutare bene

Firenze, 28 marzo 2024 – In questi ultimi anni, ha preso sempre più campo, sotto forma di investimento, la detenzione delle criptovalute, rientranti nella più grande famiglia delle cripto-attività, in termini di obblighi dichiarativi sono soggetti a due adempimenti: la rilevazione e la tassazione dell’eventuale plusvalenza, nel momento in cui sono cedute; la dichiarazione della detenzione, quando sono possedute. L’imposta sul valore delle cripto-attività è un’imposta, dovuta nella misura del 2 per mille del valore dell’asset, che sostituisce l’imposta di bollo e che dovrà essere versata dal contribuente nel caso in cui questa non venga applicata dall’intermediario residente in Italia, ad esempio quando le criptovalute sono detenute da un intermediario estero.

In termini di dichiarazione, ciò si concretizza nella compilazione del quadro RW del modello Redditi PF o del nuovo quadro W del modello 730, per i contribuenti che lo possono adottare. Fino all’anno scorso, i contribuenti che volevano trasmettere il modello 730 erano poi obbligati a integrare la dichiarazione trasmettendo separatamente il quadro RW del modello Redditi PF. La novità del modello 730 del 2024, per l’anno d’imposta 2023, è la previsione del nuovo quadro W che non rende più necessario l’integrazione della dichiarazione.

Particolare attenzione va posta alla modalità di calcolo del valore iniziale e del valore finale dell’asset detenuto: tali valori di norma sono quello d’acquisto e quello al 31 dicembre, o il prezzo di vendita certificati dall’ exchange sul quale le cripto-attività sono detenute ,o acquistate o cedute: in mancanza di tali valori possono essere utilizzati quelli forniti da una piattaforma analoga, oppure da siti specializzati nella rilevazione dei valori di mercato delle criptovalute.

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