
Corteo contro CasaPound Mezza Firenze va in tilt
Il momento più delicato è stata la sosta del corteo in piazza Uccello. È qui, a 200 metri dalla sede di CasaPound di via de’ Vanni, che le almeno 250 persone del serpentone organizzato ieri da Firenze Antifascista per protestare contro il movimento di ultradestra, hanno fatto sosta alle 18 per una ventina di minuti. Indirizzando cori e slogan contro CasaPound. "Da fuori i fascisti da Firenze" a "Finirete nelle foibe anche voi" e "Carogne, tornate nelle fogne" . Ma, tutto alla fine, è filato liscio. È questa l’istantanea della manifestazione che ieri si è svolta nell’anello di strade intorno a via de’ Vanni, fra piazza Gaddi e piazza Uccello per protestare contro lo sbarco, lo scorso novembre, della nuova sede di CasaPound.
A partecipare sono state anche famiglie con bambini. Il corteo, sventolando bandiere dell’Anpi, di Potere al Popolo e Rifondazione Comunista, ha sfilato da piazza Pier Vettori, passando per piazza Gaddi, via del Ponte Sospeso e piazza Uccello. Presenti anche bandiere della Jugoslavia di Tito e dell’Urss. La zona di ponte alla Vittoria, già da ieri mattina era blindatissima grazie alla presenza di almeno un centinaio di agenti della polizia di stato, personale della Digos, affiancati da carabinieri e polizia municipale.
L’evento ha comportato la chiusura, prima integrale e poi parziale, di piazza Gaddi in direzione centro, ponte all Vittoria, via del Ponte Sospeso, lungarno del Pignone, piazza Uccello e via Bronzino. L’accesso a via de’ Vanni invece è stato bloccato a tutti, residenti esclusi. Davanti alla sede sono rimasti una decina di esponenti di CasaPound. A soffrire invece è stato il traffico, paralizzato dalle 16 fino a sera, nella zona di Porta al Prato in direzione Scandicci. Bloccati anche viale Rosselli, via del Sansovino, via della Scala, ma anche il viadotto all’Indiano, ’obbligato’ a digerire le auto che dall’Isolotto, senza piazza Gaddi, puntavano il centro. Lunghe code anche in FiPiLi per la chiusura di piazza Uccello. Fra i presenti al corteo invece, anche i due esponenti di Sinistra Progetto Comune, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu. "Ci ricordiamo dell’estrema destra – commenta Palagi – solo quando ci sono incidenti, come al Michelangelo. Si era promesso lo scioglimento delle organizzazioni nostalgiche verso il fascismo e non si è fatto niente. Le sedi di CasaPound hanno la copertura di un pezzo di sistema politico".