REDAZIONE FIRENZE

Corsa per gli Uffizi. C’è la tedesca Hollberg. Casciu e D’Agostino pronti al gran salto

Dieci candidati in lizza per prendere la poltrona di Eike Schmidt. L’attuale direttore punta al Museo e Real Bosco di Capodimonte. e potrebbe ’scontrarsi’ con la connazionale ora all’Accademia.

Corsa per gli Uffizi. C’è la tedesca Hollberg. Casciu e D’Agostino pronti al gran salto

Dieci candidati per il posto più ambito nell’olimpo dei musei statati italiani: la Galleria degli Uffizi. Con una sola certezza. Che stavolta il direttore sarà un italiano-a, con un’eccezione ma piccola, considerando che anche l’unica candidata tedesca in lizza, di fatto è “naturalizzata“ fiorentina, in quanto alla guida della Galleria dell’Accademia da otto anni. La commissione di valutazione nominata dal ministero si è riunita il 25 ottobre e dal cilindro di quasi 300 pretendenti ha selezionato solo dieci storici dell’arte da valutare ora in sede di colloqui. Da loro uscirà una rosa ristrettissima da portare al ministro Gennaro Sangiuliano, a cui spetta l’onore-onore scegliere il successore di Eike Schmidt.

Fra i dieci, sei sono le donne e quattro gli uomini, tutti provenienti da altrettante istituzioni museali italiane e quindi già noti per il loro operato, elemento forse determinante per vincere l’incarico fiorentino agli Uffizi.

Vediamo chi sono. Alcuni-alcune sono vecchie conoscenze del territorio. A cominciare da Stefano Casciu, attuale direttore del Polo Museale della Toscana, in corsa anche per la Pinacoteca di Brera. Corre per gli Uffizi anche Paola D’Agostino, direttrice dei Musei del Bargello (che comprendono quello delle Cappelle Medicee, Palazzo Davanzati, Orsanmichele e Casa Martelli), museo che sarà promosso in prima fascia e accorpato alla Galleria dell’Accademia. La D’Agostino, che aveva dichiarato di non volere correre per gli Uffizi - e invece eccola qua -, è inoltre in lizza per le Gallerie Estensi e per le Gallerie nazionali d’arte antica. L’unica straniera, ma appunto ormai “adottata“ dopo la lunga permanenza alla Galleria che custodisce il David di Michelangelo, è Cecilie Holberg, tedesca come Schmidt, il direttore che nel 2015 arrivata a Firenze da Oltreoceano, dove lavorava al Minneapolis Institute of Art. Da vicino invece arriverebbe Marco Pierini, senese, ora direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia e direttore Regionale Musei dell’Umbria. E infine tra i volti noti, Paolo Giulieri, nato a Cortona, archeologo, direttore del Mann, il museo archeologico di Napoli, dove a detta di tutti ha fatto un ottimo lavoro, cambiando completamente volto a una delle più straordinarie realtà di arte antica del nostro Paese. Se ne è accorto anche il ministro Sangiuiano, a cui non dispiacerebbe tenerlo a Napoli, magari per il Museo e Real Bosco di Capodimonte, a cui Giulierini si è candidato in aggiunta gli Uffizi. E per dove, guarda caso, è in corsa anche Eike Schmidt. Intanto, proprio ieri, il tedesco è stato nominato dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano nel consiglio di amministrazione della Fondazione Mitoraj.

Completano il gruppone dei dieci in corsa per gli Uffizi Cristiana Collu, ora direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma; la studiosa di arte ebraica Andreina Contessa, attualmente alla direzione dei Musei Friuli Venezia Giulia ed Edith Gabrielli, alla guida del Vittoriano e Palazzo Venezia. Sempre da Roma è pronta a traslocare sulle rive dell’Arno Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica. Infine Simone Verde, che attualmente guida il Complesso Monumentale della Pilotta di Parma. Decisivi per loro saranno i colloqui fissati per il 29 novembre, alle 14 proprio agli Uffizi.

Barbara Berti