
La procura ha aperto un fascicolo per omicidio in relazione alla morte dell’uomo di 66 anni ritrovato cadavere nel pomeriggio inoltrato di venerdi sul marciapiede di via Lungo l’Affrico, davanti al numero civico 222.
Il corpo inanimato è stato scaricato come un sacco ingombro da due donne cinesi, dopo che l’uomo era entrato nella casa dove le due donne – volatilizzatesi subito dopo il fatto – vivevano in affitto, al primo piano del terratetto.
La qualificazione del fatto come omicidio è al momento una sorte di ’espediente tecnico’ per non escludere neanche l’ipotesi più remota in attesa che l’autopsia ‘certifichi’, sancisca cioè in modo definitivo che il decesso del 66enne è dipeso da un malore fulminante. Con successiva, squallida omissione di soccorso. Sempre ammesso che per il sessantaseienne – soccorso in tempo reale, e non diversi minuti più tardi – ci fosse stata una qualche possibilità di sopravvivere. Seguono il caso la Omicidi e i colleghi della Squadra Mobile che trattano il versante prostituzione nel tentativo di identificare in modo compiuto le due donne del mistero, per accertare le loro eventualità responsabilità in ordine al mancato soccorso: la prima telefonata di soccorso, diretta al 118 non è stata fatta da loro, bensì da un passante che avrebbe visto anche la terribile scena del corpo scaricato come un sacco. Accertamenti poi sulla proprietà, sulle modalità dell’affitto concesso all inquline del terratetto, per eventuali infrazioni delittuose eo sanzionabili in via amministrativa.
Il magistrato titolare del fascicolo è Giacome Pestelli che disporrà l’incarico peritale per fugare dubbi residui sulle cause del decesso. In passato al suo attivo altre indagini su giri di prostituzione. In particolare sui centri massaggi che in realtà nascondono una attività di sfruttamento, con arresti in flagranza di titolari dei centri medesimi. Anche in zona Novoli, non lontano dal Palazzo di Giustizia. Le accuse, gestione di una casa di prostituzione e sfruttamento. Scoperto che nei locali diverse ragazze, tutte cinesi, offrivano prestazioni sessuali con un ben preciso tariffario, venendo a loro volta retribuite per ogni ora di attività con pochi euro. I falsi centri massaggi vengono individuati in genere partendo dal monitoraggio di alcuni siti internet che pubblicizzavano massaggi definiti "sensitivi ed avvolgenti" accompagnati da foto di ragazze in abiti e intimi succinti. Nel caso di via Lungo l’Affrico saremmo invece in presenza di un giro diverso, più casereccio e riservato, comunque gestito dall’esterno.
g.sp.