
Cristina Giachi (foto New Press Photo)
Firenze, 27 aprile 2020 - Il Governo ha deciso che si tornerà a scuola solo a settembre. Ma il Comune cercherà invece di riportare i bambini in classe già a metà maggio. In attesa di conoscere i dettagli e i margini dell’ultimo decreto Covid19, Palazzo Vecchio sta studiando infatti la "riapertura anticipata dei servizi educativi", che potrebbe interessare tutti i 30mila alunni della città che rientrano nel ciclo fino alle superiori. "Crediamo che sia un intervento fondamentale per la ripresa e per l’avvio della fase 2 – spiega la vicesindaca Cristina Giachi –. Perchè se le persone dal 4 maggio cominceranno a tornare al lavoro, dove lasciano i loro figli se le scuole sono chiuse? Ecco allora che stiamo organizzando la riapertura degli edifici scolastici, anche se chiaramente non si tratterà della normale ripresa delle attività didattiche. Non pensiamo al proseguimento dell’anno scolastico, che invece riprenderà a settembre. Si tratta comunque di un’apertura anticipata dei servizi educativi, che faremo anche grazie all’aiuto dei privati. Ci stiamo studiando e i dettagli verranno messi a punto, non appena conosceremo cosa prevede il decreto del governo".
Certamente al primo punto ci sarà la sicurezza e il rispetto del distanziamento sociale, da imporre anche ai più giovani. Non si possono quindi prevedere le classi tradizionali con 25 bambini. Ma organizzandosi con gli spazi, è comunque possibile prevedere attività di vario tipo. "Se verrò consentito l’utilizzo degli spazi all’aperto – prosegue la vicesindaca – abbiamo molto più margine d’intervento. In ogni caso, crediamo che sia utile proporre questo servizio, sia per i bambini da zero a tre, sia per quelli più grandi. Ricordiamoci infatti, che se i genitori tornano a lavorare, una delle soluzioni è portare i figli dai nonni. E sappiamo bene che questo comporta un rischio di contagio per i nostri anziani".
Il piano per il rientro in classe a cui sta lavorando Palazzo Vecchio potrebbe diventare il progetto pilota per tutto il Paese. E’ questa la richiesta inoltrata al ministero, tenendo conto che la vicesindaca Giachi è anche la presidente della commissione Istruzione per l’Anci, l’associazione dei comuni d’Italia.
"Ricordiamoci che proprio da Firenze è partito l’appello inviato alla ministra dell’istruzione, firmato da migliaia di persone, per chiedere il ritorno a scuola dei bambini – aggiunge Cristina Giachi –. Se riusciamo a coprire i mesi di maggio e giugno, in estate poi ci sono i centri estivi che sono un’altra buona soluzione e un altro importante aiuto per i genitori che lavorano". Le attenzioni sono concentrate sugli alunni fino alle medie. Non solo per l’età, ma anche per quanto riguarda la questione degli spostament i. Sono infatti solitamente gli studenti delle superiori e dell’università a fare tragitti più lunghi per andare a lezione e che quindi vanno considerati anche per l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici. Per le scuole dei più piccoli, invece, normalmente ci si allontana poco da casa. © RIPRODUZIONE RISERVATA