Coronavirus, salta il matrimonio: lite tra sposo e parroco

Niente cerimonia alla chiesa di San Filippo Neri. "Ci renda i 200 euro", "Non era nei patti". Interviene il Codacons, poi la pace

Matrimonio (foto repertorio)

Matrimonio (foto repertorio)

Firenze, 20 marzo 2020 - Pasticcio a (più o meno) lieto fine per un matrimonio saltato e un braccio di ferro surreale e grottesco tra il futuro sposo, cittadino giapponese, e i padri della chiesa San Filippo Neri di piazza San Firenze. Per 200 euro contese si è scomodato perfino il Codacons.

I fatti. Per il 21 marzo, cioè domani, era stato programmato un matrimonio nella suddetta chiesa. L’emergenza coronavirus ha reso di fatto impossibile celebrare le nozze, e "le famiglie – sottolineava il Codacons ieri mattina – si sono mosse per ottenere la restituzione degli anticipi versat".

«La Chiesa San Filippo Neri – proseguiva la nota dell’associazione consumatori – nonostante l’evidente impossibilità materiale determinata dalla situazione attuale, ha negato alle famiglie il rimborso (pari a 400 euro), dichiarandosi disponibile a restituire solo il 50%. Le famiglie degli sposi hanno così protestato con il parroco, sottolineando tra l’altro come i decreti del Governo vietino le funzioni religiose, ricevendo da lui via mail una risposta che lascia sbalorditi". L’associazione riportava poi il testo della missiva che i promessi sposi avrebbero ricevuto: "Il mio direttore cortesemente e gentilmente le ha già versato il 50% e risposto già a questa questione – scrive Padre Rosario Landrini – Non ve l’aveva ordinato il medico di prenotare la nostra Chiesa ma liberamente avete scelto e accettato le nostre condizioni ". E ancora: "Si rende conto che sta dicendo delle fesserie? Nessuna struttura ha rimborsato il 100%. Ne sono certo. Ma lei si ostina a vedere l’articolo del decreto riferito solo per se. Lei è un grande egoista e anche offensivo. Per 200 euro, si vergogni".

Le parole del parroco, tuona il Codacons, e "il comportamento esecrabile della chiesa finiranno ora al vaglio del Tribunale Vaticano e del Prefetto di Firenze, ai quali presenteremo un apposito esposto". Ma c’è di più. Nella vicenda fa capolino perfino il Sommo Pontefice: "L’associazione ha deciso di coinvolgere anche Papa Francesco, con una lettera dove si chiede di valutare quanto accaduto e disporre, se necessario, la rimozione del parroco dal suo incarico". Padre Landrini, contattato telefonicamente ieri mattina, si diceva esterrefatto: "Tutte le altre persone hanno lasciato il 50% dei soldi, se non altro per ’congelare’ la prenotazione. Solo questi signori si sono intestarditi. E per 200 euro poi...".  

Nel pomeriggio la svolta con il dietrofront della chiesa: "Dopo questa sproporzionata polemica mentre le chiediamo scusa delle eventuali parole di troppo che reciprocamente ci siamo scambiati per questione, a nostro parere, risolvibile più pacatamente e più tranquillamente le abbiamo appena effettuato il bonifico". "Siamo felici per aver contribuito a risolvere questa piccola ingiustizia" il laconico commento di Codacons che mette la ceralacca sulla bizzarra vicenda.  

L’emergenza coronavirus ha di fatto cancellato dall’agenda cittadina centinaia di cerimonie calendarizzate per la primavera. Un problema non da poco – nulla, s’intende, rispetto alle proporzioni del dramma che stiamo vivendo – per le tante coppie straniere che avevano scelto Firenze come palcoscenico del loro sì organizzando “maxi-trasferte“ per parenti e amici. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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