Consorzio Chianti dei Colli Senesi punta sull’estero

Il consorzio Chianti dei Colli Senesi punta sull'estero e sulla qualità dei vini al Vinitaly. Siena, territorio rinomato, affronta le sfide del mercato con ottimismo. Nonostante le difficoltà meteorologiche del 2023, la qualità dei vini resta eccellente. L'enoturismo è considerato fondamentale per valorizzare il territorio toscano.

Consorzio Chianti dei Colli Senesi punta sull’estero

Consorzio Chianti dei Colli Senesi punta sull’estero

Punta forte sull’estero, sulla qualità dei suoi vini e sull’identità di un territorio conosciuto in tutto il mondo, il consorzio Chianti dei Colli Senesi, che raccoglie una sessantina di produttori e si presenta compatto al Vinitaly. Siena parte da una posizione favorevole: "Abbiamo un’area di riferimento molto importante e conosciuta da tutti – spiega il presidente Cino Cinughi De Pazzi (nella foto) –, parliamo di un territorio conosciuto in utto il mondo, una zona che però è anche fortemente vocata dal punto di vista vinicolo". Il settore sta affrontando un mercato non facile. "Il mercato presenta in effetti difficoltà soprattutto per i vini rossi – continua – -però si aprono spiragli e io sono per natura ottimista. I mercati esteri di riferimento, soprattutto quelli anglosassoni, stanno rispondendo. Sono vini fortemente identitari, i nostri, di qualità eccellente ma con un prezzo tutto sommato contenuto e che quindi si vendono bene". Il meteo l’anno scorso ha colpito duro: "Speriamo che quest’anno la natura ci voglia bene – prosegue Cinughi De Pazzi –. Nel 2023 i disastri ci sono stati tutti: dalla peronospora alla troppa pioggia in una prima fase seguita poi la siccità. E infatti abbiamo prodotto molto poco. Ma la qualità è eccellente. Ho assaggiato dei vini del 2023 e sono ottimi,k si vendono da soli". Quest’anno uno dei temi più discussi al Vinitaly è quello dell’enoturismo, sul quale la Toscana si è già mossa da molti anni: "A mio avviso il settore dell’enoturismo è importante soprattutto per imprenditori medio-piccoli – conclude – . L’enoturismo è fondamentale e noi possiamo davvero vendere assieme ai nostri vini il nostro meraviglioso paesaggio e la nostra cultura millenaria".

Patrick Colgan

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