Consolato Usa a Firenze, le celebrazioni per il bicentenario

A palazzo Bastogi il Consiglio regionale della Toscana, l'associazione Toscana-Usa e Consolato generale Usa di Firenze insieme per celebrare la storica presenza in città

Celebrazioni per il bicentenario del consolato Usa a Firenze

Celebrazioni per il bicentenario del consolato Usa a Firenze

Firenze, 15 febbraio 2019 - Consiglio regionale della Toscana, associazione Toscana-Usa e Consolato generale Usa di Firenze, insieme per celebrare il bicentenario della presenza diplomatica americana nella città del giglio, con il convegno a palazzo Bastogi, che oggi a Firenze ha riunito rappresentanti delle istituzioni e dell'economia. ''Toscana-Usa, Usa-Toscana: investire per crescere'', non solo il titolo di un convegno ma anche un vademecum da seguire per il futuro.

"I rapporti tra la nostra regione e gli Stati Uniti sono sempre stati importanti, sia dal punto di vista politico, basti pensare all'anelito alla libertà e al diritto alla felicità, inserito nella Costituzione americana e 'ispirato', sembra, da Filippo Mazzei (1730-1816) - ha esordito il presidente dell'Assemblea toscana, Eugenio Giani - un toscano di Poggio a Caiano che iniziò ventenne la sua carriera di giramondo come medico a Livorno e Smirne, a Londra come commerciante, in familiarità con il granduca Leopoldo di Toscana, amico di Benjamin Franklin e da lui lanciato nell'avventura americana, la più straordinaria della sua vita''. ''Ringrazio il Console generale degli Stati Uniti a Firenze, Benjamin Wohlauer, per farci vivere questo momento di ricorrenza - ha continuato Giani - in una sala che ha un significato simbolico: la sala delle Feste di palazzo Bastogi, il finanziere e imprenditore Pietro che fu tra i primi deputati del Regno d'Italia, Ministro delle Finanze con Cavour e con Ricasoli. Ed è proprio da questa sala simbolo che vogliamo continuare il nostro legame e la nostra amicizia con gli Stati Uniti, che mai hanno dimenticato la Toscana'', ha sottolineato Giani, ricordando ''il Cimitero dei Falciani e il sacrificio di quei giovani che settantacinque anni fa difesero con la vita il nostro paese dal nazifascismo, in nome della libertà e della democrazia''. 

''Grazie di cuore agli Stati Uniti d'America'', ha concluso il presidente, lasciando spazio ai saluti di Maurizio Mancianti e Andrea Davis, co-presidenti dell'Associazione Toscana-Usa; Laura Lega, prefetto di Firenze; Cristina Giachi, vicesindaco del Comune di Firenze; Luigi Salvadori, presidente Confindustria Firenze; Alessio Marco Ranaldo, presidente Confindustria Toscana; Leonardo Bassilichi, presidente Camera di Commercio Firenze - vicepresidente Unioncamere Nazionale. Un coro di voci per dire che non siamo soli, che la saldatura dei rapporti tra i due paesi è un dato prezioso, fondato su un sistema di valori che ha una sua tensione verso il futuro.

''Non esiste amicizia più stretta di quella tra Toscana e Stati Uniti - ha sottolineato nella sua relazione Benjamin Wohlauer - un rapporto saldo con al centro l'economia, e non c'è mai stato momento migliore di questo per investimenti strategici negli Stati Uniti''. Un invito, rivolto alla Toscana, e accolto con favore sia da Antonella Mansi, vicepresidente nazionale Confindustria e presidente del Centro Moda di Firenze e da Filippo Giabbani, responsabile Invest in Tuscany, sia dai partecipanti alla tavola rotonda - moderata da Francesco Carrassi, direttore de La Nazione Firenze - che ha visto la partecipazione di Lucia Aleotti, CdA Menarini; Piero Corsa, direttore generale amministrativo Menarini; Elisabetta Fabri, presidente Starhotels; Sandro Sartor, amministratore delegato Ruffino; Eugenio Alphandery, presidente Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella; Massimo Ferrati, presidente K-Array e Luca Lastrucci, co-founder e Ceo Powersoft. 

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